empiriocriticismo
s. m. [comp. di empiri(smo) e criticismo]. – Indirizzo filosofico affermatosi, soprattutto in Germania, nella seconda metà del sec. 19° per opera di R. Avenarius (1843-1896) e di E. Mach (1838-1916), con il carattere di empirismo radicale, mirante cioè a cogliere i fatti nella loro immediatezza attraverso le sensazioni (elementi dell’esperienza pura e che, in quanto tali, non sono né entità fisiche né entità psichiche), e nello stesso tempo «critico», in quanto, a differenza dell’empirismo o del positivismo volgare, intende determinare i limiti di validità della scienza stessa: i concetti scientifici non hanno valore assoluto e sono pertanto da considerarsi come semplicemente «utili» per classificare e semplificare la complessità dei fatti (teoria «economica» della scienza).