elettore
elettóre s. m. (f. -trice) [dal lat. elector -oris, der. di eligĕre «eleggere», part. pass. electus]. – Chi ha la facoltà di eleggere, e in partic. chi ha il diritto di voto nelle elezioni politiche o amministrative, o è nell’atto (anche in altre elezioni) di esercitare le proprie funzioni di voto: lista degli e.; essere, non essere e.; né elettori né eletti, motto coniato da don Giacomo Margotti per riassumere il proposito dei cattolici di astenersi dalle urne, alla vigilia delle prime elezioni generali del Regno italiano (1861). Come titolo storico, prìncipi elettori, i prìncipi che dal sec. 13° al 1806 avevano l’alto ufficio di procedere all’elezione dell’imperatore del Sacro Romano Impero; inizialmente, e fino a tutto il sec. 16°, erano sette: quattro laici (conte palatino del Reno, duca di Sassonia, margravio di Brandeburgo, re di Boemia) e tre ecclesiastici (gli arcivescovi di Magonza, Treviri, Colonia). Grande e., titolo dato spesso nell’uso ai principi elettori del Sacro Romano Impero, o designazione di particolari cariche conferite ad alti dignitarî (per es., il grande e. nell’impero di Napoleone I); iron. o scherz., personaggio economicamente e socialmente influente che sostenga un partito, una corrente o un uomo politico. Con recente estens., nella pubblicistica, sono chiamati grandi e. i parlamentari (deputati e senatori) e i delegati regionali che, in Italia, votano per l’elezione del presidente della Repubblica.