ecclesiastico
eccleṡiàstico agg. e s. m. [dal lat. tardo ecclesiastĭcus, gr. ἐκκλησιαστικός, der. di ἐκκλησία «chiesa»] (pl. m. -ci). – 1. agg. a. Che riguarda la Chiesa: storia, tradizione e.; possessi, privilegi e.; la gerarchia e.; l’autorità e.; beneficio e.; diritto e., l’insieme delle norme emanate dallo Stato per regolare la vita giuridica della Chiesa (e delle comunità religiose in genere), e la disciplina che studia queste norme; fòro e., tribunale che giudica le cause in materia ecclesiastica; asse e., il patrimonio confiscato alla Chiesa e amministrato dallo Stato; beni e., beni di qualsiasi natura, posseduti da enti ecclesiastici, distinti dalle cose sacre, che sono invece quelle destinate al culto, siano esse di proprietà di enti ecclesiastici o di privati. b. Che è proprio dei preti, del clero: fare vita e.; abito e.; indossare (o prendere) l’abito e., abbracciare il sacerdozio. 2. s. m. Appartenente al clero, sacerdote. In senso lato fra gli ecclesiastici si comprendono i chierici, i religiosi di ambo i sessi ordinati o no, i novizî e i postulanti dei varî ordini religiosi e anche i seminaristi; in senso stretto solamente i chierici, cioè coloro che attendono ai divini uffici avendo ricevuto almeno la prima tonsura. 3. s. m. Come nome proprio, titolo di uno dei libri deuterocanonici dell’Antico Testamento, così chiamato dai Latini in quanto considerato esemplare dei libri destinati al culto e all’istruzione dei catecumeni, mentre per gli Ebrei e i Greci il titolo è Sapienza di Gesù figliolo di Sirac, o semplicem. Sirac. ◆ Avv. eccleṡiasticaménte, secondo le leggi della Chiesa: vivere ecclesiasticamente; matrimonio contratto ecclesiasticamente.