dominare
v. tr. e intr. [dal lat. tardo dominare, class. dominari, der. di domĭnus «signore, padrone»] (io dòmino, ecc.). – 1. intr. (aus. avere) a. Avere potestà e autorità di padrone in un luogo o su una o più persone. Si usa con le prep. in, su: d. in casa propria; gli antichi Romani dominarono su gran parte del mondo; gli Austriaci hanno dominato a lungo in Italia; d. sui mari, averne il dominio. b. estens. Essere superiore: dominava fra tutti per la sua altezza, per il suo coraggio, per l’ingegno. Prevalere (non com.): la mia opinione, o la mia proposta, ha dominato su tutte le altre. Nello sport, spec. nel ciclismo e nell’ippica, condurre una gara e conseguire una vittoria con notevole distacco. Detto del vento, battere con violenza in un luogo: in quel golfo domina la tramontana. c. Usato assol., detenere il potere, essere superiore ad altri: ambizione di d.; d. col senno, con la parola, col genio, con l’autorità, con la prepotenza. Di scrittore o artista, avere séguito, essere ammirato, imitato: il Marino dominò per tutto il Seicento. d. Riferito a cose astratte, col sign. fig. che è più proprio di regnare: nella piazza del mercato dominava la confusione; è una famiglia in cui domina la discordia; la quiete, il silenzio domina in quelle vallate; nel mondo dominava allora l’ignoranza. 2. tr. a. Tenere sottomesso, tenere soggetto al proprio potere e volere: d. un popolo, i popoli; il tiranno dominava ferocemente i suoi sudditi. Con usi estens.: d. una persona, imporle la propria volontà, il proprio ascendente: sua sorella lo domina; si lascia d. dagli amici; d. un’assemblea, averla in mano, avere grande influenza sulle sue deliberazioni; è un oratore che domina il suo uditorio, lo avvince, lo trasporta con la propria parola. Nelle gare e competizioni sportive, dimostrare una netta superiorità sull’avversario; in qualche caso, anche sconfiggere con facilità: il campione in carica ha dominato lo sfidante. b. fig. D. la situazione, esserne arbitro; un pensiero che domina la mente, la tiene occupata prevalendo su altri pensieri. In senso morale, frenare: d. i proprî impulsi, gli istinti, le passioni, gli affetti; nel passivo, essere schiavo, farsi sopraffare: essere dominato dall’ira, dalla gelosia; lasciarsi d., rendersi schiavo: si lascia d. dal vino, dal demone del gioco; rifl., frenarsi: non sono riuscito a dominarmi. c. Detto di luogo, essere più alto, sovrastare e sim.: il monte che domina la valle; c’è un castello che domina il paese; di lassù si domina con lo sguardo un immenso panorama. Analogam., riferito a scrittore, studioso, ecc., d. la materia, conoscerla bene, trattarla con maestria; d. la lingua, conoscerne perfettamente gli usi. ◆ Part. pres. dominante, anche come agg. (v. la voce).