determinato
agg. [part. pass. di determinare]. – 1. a. Stabilito, prefissato: in un giorno d.; particolare (e per lo più previsto): qualora si presentino d. condizioni; è spesso usato con valore indefinito (simile a quello di certo, dato): in d. circostanze, in d. momenti. b. Di quantità di cui è certo e noto il valore: numero d., peso d., per un tempo d., ecc.; in partic., in matematica, un d. valore, una funzione ben d., un limite d. e finito, ecc. c. Di cosa il cui aspetto o i cui caratteri siano definiti e precisi: le forme individuali sono in Rembrandt meno determinate che in Caravaggio e più che in Tiziano (A. Venturi); la questione si presenta con un aspetto ben determinato. d. Risoluto, deciso: era d. a partire; volontà d. all’azione. 2. In linguistica: a. Nella grammatica tradizionale, articolo d., lo stesso (ma meno proprio) che articolo determinativo (v. articolo). b. In un sintagma nominale, anche come s. m., l’elemento (cioè il nome) che viene precisato e caratterizzato dall’elemento determinante. c. Declinazione d.: in alcune lingue, declinazione di aggettivi riferiti a un determinato sostantivo, in contrapp. alla declinazione indeterminata; così in tedesco la declinazione dell’aggettivo varia a seconda che sia preceduto dall’articolo der (determinato) o dall’articolo ein (indeterminato). Nelle lingue slave e baltiche tale contrapposizione è data dalla fusione dell’aggettivo con un pronome: per es., in paleoslavo, genitivo dobra («di un buono»), di fronte a dobrajego («del buono»), russo dobrago. 3. a. In biologia, nello sviluppo embrionale, detto di blastomero (o di un territorio di blastula o di gastrula) quando il suo differenziamento verso una determinata direzione diviene irreversibile. b. In botanica, sinon. di definito. ◆ Avv. determinataménte, in modo determinato, risolutamente: agire determinatamente; fare determinatamente qualcosa, con precisa intenzione.