despecializzazione
s. f. Progressiva perdita di specializzazione, di qualificazione. ◆ Altre conseguenze negative che [Silvano] Brichetto teme: «Si prospettano riscontri economici dannosi legati all’eliminazione della licenza e alla soppressione di fatto della figura dell’imprenditore commerciale per la despecializzazione del settore. Non si deve neppure dimenticare - aggiunge il presidente Ascom di Verbania - il rischio d’introdurre nel commercio capitali “sporchi” da parte della malavita, un fenomeno che in alcune zone d’Italia è già emerso in tutta la sua gravità». (Barbara Cottavoz e Sergio Ronchi, Stampa, 22 gennaio 1998, Novara, p. 3) • In un’Europa caratterizzata da una tendenza verso la divisione del lavoro industriale su scala continentale, la Germania ha registrato il passaggio da una condizione di despecializzazione a una di specializzazione nel settore aeronautico. (Enrico Marro, Corriere della sera, 15 dicembre 2004, p. 2, In primo piano) • lo sconfinamento disciplinare, la despecializzazione. La scomparsa di confini chiari e netti: fra politica, economia, sport, spettacolo, media. Fra locale e globale. La commistione di linguaggi e di codici. (Ilvo Diamanti, Repubblica, 3 gennaio 2005, p. 1, Prima pagina).
Derivato dal s. f. specializzazione con l’aggiunta del prefisso de-.
Già attestato nella Repubblica del 26 agosto 1984, p. 31, Economia (Gianfranco Imperatori).