contrazione
contrazióne s. f. [dal lat. contractio -onis, der. di contrahĕre «contrarre»]. – 1. Il contrarsi, l’esser contratto, con riferimento a corpo o materia che ha facoltà di restringersi, di raggrinzarsi. In partic.: a. In fisiologia, c. muscolare, proprietà del muscolo di accorciarsi nella sua specifica funzione che è quella del movimento, realizzando un aumento di spessore, senza variazione di volume: c. isotonica, quando non varia la tensione del muscolo; c. isometrica, quando varia la tensione restando costante la lunghezza; c. tetanica, contrazione muscolare persistente. b. In geologia, c. terrestre, diminuzione del volume del nucleo centrale della Terra, dovuta a raffreddamento, dalla quale, per la conseguente formazione di pieghe nella crosta superficiale, sarebbero stati causati i movimenti orogenetici, secondo l’ormai superata teoria della c. terrestre. c. Nella tecnologia meccanica, sinon. di ritiro. In partic., c. termica, quella dovuta a una variazione (di solito a una diminuzione) della temperatura; c. elastica, per un corpo sollecitato a trazione, diminuzione che subiscono le dimensioni della sezione ortogonale alla direzione di sollecitazione, concomitante all’allungamento che si ha nella direzione della sollecitazione. 2. In linguistica, fusione di due vocali in una, la quale, nelle lingue che distinguono la quantità, risulta lunga. La vocale risultante può avere la colorazione di una delle sue componenti, o essere diversa da esse; cfr. lat. mālo «preferisco» da māuŏlo; gr. ἐτίμων «onoravo» da ἐτίμαον. 3. fig. Riduzione, diminuzione, calo: c. delle vendite, dei consumi; si prevede una notevole c. del volume degli affari. 4. Con riferimento ad altri sign. del verbo contrarre: a. Acquisizione, limitatamente ad affezioni morbose o abitudini negative: c. di un vizio, c. di una malattia infettiva. b. Assunzione, conclusione, e sim.: c. di un debito, di un mutuo, di un’obbligazione (anche morale).