contingente
contingènte agg. e s. m. [dal lat. contingens -entis, part. pres. di contingĕre «toccare, ottenere, succedere», comp. di con- e tangĕre «toccare»]. – 1. agg., ant. a. Che tocca, tangente, contiguo. b. Spettante: la parte c. a voi; porzione che giustamente lor fu c. (Boccaccio). 2. s. m. a. Parte assegnata o imposta come contribuzione, quota di ripartizione, porzione che tocca a ciascuno, e sim.: ho già versato il mio c.; c. d’importazione, ammontare massimo fissato dallo stato all’importazione (assai raram. all’esportazione) di uno o più prodotti entro date unità di tempo. Anche in senso estens., una certa quantità del tutto: la fabbrica ha prodotto un primo c. di tubi. b. Nel linguaggio milit., in passato, c. di leva, il complesso dei giovani di una classe chiamati alla leva; c. alle armi, il totale degli uomini che si trovano sotto le armi in un dato momento; c. in congedo, l’insieme dei militari appartenenti alle classi in congedo. Più genericam.: un primo c. di truppe è già arrivato al fronte. 3. agg. In filosofia, accessorio, eventuale, accidentale (contrapp. a necessario); anche nell’uso com., di ciò che si verifica casualmente, in una particolare circostanza: per cause c., in situazioni contingenti. Come sost., il contingente, tutto ciò che è accidentale, che può non essere, opposto al necessario.