confusione
confuṡióne s. f. [dal lat. confusio -onis, der. di confundĕre «confondere», part. pass. confusus]. – 1. Il confondere, il confondersi, l’essere confuso. In partic.: a. Situazione di più cose o persone mescolate o riunite insieme alla rinfusa; disordine, scompiglio, tumulto: in quella stanza c’era un’indescrivibile c. di oggetti d’ogni specie; il ladro approfittò della c. per darsi alla fuga; mettere, provocare c.; portare la c. in casa; c. di voci, di suoni. C. delle lingue, quella che mise i costruttori della torre di Babele nell’impossibilità d’intendersi l’un l’altro. Per estens., chiasso, rumore: non fate tanta confusione. C. elettronica, contromisura radioelettrica attiva consistente nella emissione di radioonde e, in genere, di perturbazioni radioelettriche, che si propone lo scopo d’ingannare il nemico nell’interpretazione dei dati fornitigli dai suoi mezzi radioelettrici e di presentare false indicazioni ai suoi dispositivi. b. Scambio di una persona o di una cosa per un’altra: faccio spesso c. di date, di nomi, di persone. 2. In diritto, riunione nella stessa persona di qualità o condizioni contrastanti. In partic.: a. Relativamente alle obbligazioni, riunione nella stessa persona delle qualità di creditore e di debitore (nel qual caso l’obbligazione si estingue e i terzi che hanno prestato garanzia per il debitore sono liberati) oppure di fideiussore e di debitore principale (nel qual caso la fideiussione resta in vita purché il creditore vi abbia interesse). b. Mezzo di estinzione di una servitù prediale, quando in una sola persona si riunisce la proprietà del fondo dominante e quella del fondo servente. c. C. dei patrimonî, principale conseguenza dell’accettazione pura e semplice di una eredità, per cui il patrimonio ereditato e quello dell’erede diventano uno solo, cosicché, se il patrimonio ereditario fosse eccessivamente gravato di debiti, l’erede dovrebbe soddisfarli con i proprî beni (tale inconveniente si elimina con l’accettazione dell’eredità col beneficio d’inventario). 3. Disordine mentale, incapacità di ordinare le idee: quanta c. in quella testa!; non saprei risponderti, con la c. che ho nella mente; tutti quei numeri avevano generato una gran c. nel mio cervello. In psichiatria, c. mentale, stato mentale, temporaneo o persistente, caratterizzato da annebbiamento del pensiero, turbamento emotivo e talvolta da disorientamento nel tempo e nello spazio; come fenomeno accessionale, è sinon. di stato confusionale. 4. a. Turbamento, imbarazzo: era evidente la sua c. per essere stato sorpreso in fallo; la c. per le lodi che riceveva la fece arrossire. b. Umiliazione, scorno: lo dico a vostra confusione. ◆ Dim. confuṡioncèlla; pegg. confuṡionàccia.