condotta
condótta s. f. [der. di condurre, nei varî sign. del verbo]. – 1. a. Ufficio del condurre e capitanare milizie, comando supremo: un esercito grossissimo militava sotto la c. dell’arciduca Carlo in Germania (Botta). b. Come termine storico (dal sign. di «assoldare» che ebbe anticam. il verbo condurre), patto per il quale un capitano di ventura era assoldato da un principe o da un comune con un certo numero di milizie ai suoi ordini; per estens., lo stipendio stabilito per il servizio, e le milizie stesse. A Firenze, Condotta (o Ufficiali della Condotta), la magistratura incaricata di assoldare milizie mercenarie della Repubblica. 2. a. Assunzione di persone mediante stipendio (dal sign. ant. di condurre «stipendiare»); in partic., c. medica, c. ostetrica, c. veterinaria, assunzione con stipendio fisso di un medico, di una ostetrica, di un veterinario da parte di un comune o di un consorzio di comuni, con l’obbligo rispettivamente di curare e assistere gratuitamente i malati non abbienti e di vigilare sul servizio veterinario: medico di c. (o medico condotto); concorrere a una c.; andare in condotta. Anticam. la parola ebbe uso più largo, e indicò anche, per es., l’assunzione di insegnanti da parte delle università o degli stati. b. In senso concr., il territorio stesso, l’ambito entro cui il medico o il veterinario esercita il suo ufficio: la c. di quel comune è vastissima. c. C. agrarie, nel territorio della Regione Sicilia, organi dell’amministrazione regionale nei comuni sedi degli uffici staccati degli ispettorati agrarî provinciali e alle dipendenze di questi ultimi, con lo scopo di indirizzare e incrementare la produzione agricola con un’idonea azione di propaganda, di assistenza e di consulenza. 3. ant. Appalto di pubbliche entrate (dal sign. ant. di condurre «prendere in affitto» e sim.). 4. a. Trasporto di merci (più raram. di persone) da luogo a luogo; modo, prezzo del trasporto. b. In senso concr., tubazione cilindrica di cemento armato, ghisa, acciaio, ecc., nella quale scorre un fluido (liquido o gas) per effetto della gravità e della pressione: c. d’acqua, destinata al trasporto di acqua potabile o per forza motrice; c. forzata, condotta d’acqua in cui l’acqua scorre a pressione superiore a quella atmosferica (come, per es., nelle condotte degli impianti idroelettrici); c. per gas, v. gasdotto; c. per metano, v. metanodotto; c. per prodotti petroliferi, v. oleodotto. 5. a. Modo di condurre un’azione, un impianto, di dirigere un’impresa e sim.; in partic., c. di fuoco, insieme delle norme che regolano l’esecuzione del fuoco di artiglieria perché risulti efficace nel minor tempo e col minimo consumo di munizioni; anche, insieme di operazioni relative all’esercizio del focolare di una caldaia. b. Maniera in cui è svolto e condotto un lavoro letterario o d’arte, rispetto all’ordine, all’ampiezza, alla proporzione delle parti, ecc.: c. di un poema, di un romanzo, di una tragedia, di una sinfonia. c. Comportamento tattico, rendimento dei contendenti in una gara sportiva: l’accorta c. di gioco ha permesso alla squadra più debole di pareggiare. 6. a. Modo di comportarsi nella vita, contegno, costume: c. morale, c. civile; uomo di buona, cattiva, riprovevole, pessima c.; c. frivola, scandalosa; tenere, seguire una c., ecc. b. C. scolastica (o semplicem. condotta), contegno di un alunno a scuola: voto di c., valutazione, da parte dell’insegnante, del comportamento dell’alunno nella vita di relazione: ho avuto otto in c.; la sua c. lascia a desiderare. c. Modo di contenersi in determinate circostanze: non si sa mai quale c. tenere con lui; avere, seguire una linea di c. (e determinando: una linea di c. dura, ferma, intransigente); non abbiamo ancora deciso quale sarà la c. migliore da seguire in queste trattative. 7. Nel linguaggio di teatro, il complesso del materiale scenico (scenarî, vestiario, attrezzi, libri, ecc.), disposto in casse e bauli, che segue la compagnia dall’una all’altra sede provvisoria.