condizionatura
s. f. [der. di condizionare]. – Operazione e modo di condizionare: c. di un pacco, della frutta, di una vivanda. In partic.: c. delle merci, complesso delle operazioni di sistemazione, cernita, pressatura, smontaggio, ecc., cui vanno sottoposte le merci non spedite alla rinfusa, per renderne agevole il trasferimento da un luogo all’altro e alle condizioni più favorevoli. C. delle fibre tessili, operazione con la quale si conferisce alle fibre tessili e ai filati, mediante esposizione al vapore in camere adatte, il grado di umidità più appropriato perché essi si prestino nel modo migliore alle successive lavorazioni; bilancia di c., apparecchio usato nei cotonifici per misurare il grado di umidità del cotone e dei filati. Stabilimento o istituto o ufficio di c., l’ufficio che ha il compito di determinare il peso condizionato di talune materie per le quali il prezzo è stabilito con riferimento a un determinato tenore di umidità, o di determinare per le materie tessili il titolo dei filati e il loro coefficiente di resistenza alla rottura; certificato di c., rilasciato dall’ufficio di condizionatura e attestante i risultati delle analisi e delle prove eseguite su fibre tessili e tessuti.