compressore
compressóre agg. e s. m. [der. di compresso, part. pass. di comprimere]. – 1. agg. Che serve o è atto a comprimere: rullo c. (anche fig.: essere sotto il rullo c. della dittatura, o sim.). 2. s. m. Nome generico di macchine usate per comprimere. In partic.: a. C. per aeriformi, macchina per la produzione di aeriformi compressi, adoperata sia come gruppo a sé sia come elemento di molte macchine operatrici o motrici (macchine frigorifere, turbine a gas, turboeliche, turbogetti, ecc.); a seconda dei principî costruttivi possono aversi c. alternativi, muniti di uno stantuffo azionato da un motore per mezzo di un meccanismo di biella e manovella, che comprime il fluido in un cilindro; e c. rotativi (o dinamici), il cui tipo più semplice è rappresentato dal capsulismo (v.): sono costituiti da un rotore generante camere di volume variabile; i c. rotativi centrifughi (o turbocompressori) constano di una girante e di un diffusore: la compressione avviene in parte nella girante, per forza centrifuga, in parte nel diffusore entro cui l’energia cinetica viene trasformata in energia di pressione. b. C. stradale, veicolo automotore, munito di grandi ruote a rullo e pesante varie tonnellate, usato per costipare i materiali incoerenti di cui sono fatte alcune pavimentazioni stradali. 3. s. m. In elettroacustica, c. di volume (o di dinamica), amplificatore a caratteristica non lineare, nel quale l’amplificazione è maggiore per i bassi livelli d’entrata che non per gli alti livelli; usato particolarmente nella tecnica telefonica, assicura, qualunque sia il livello d’entrata, un livello d’uscita sufficientemente alto.