comma
còmma (nei sign. 1 e 2, anche còma) s. m. [dal lat. comma -ătis; gr. κόμμα, propr. «pezzetto, frammento» (der. di κόπτω «tagliare»), poi con il sign. 1] (pl. -i). – 1. Nella retorica classica e medievale, parte del periodo individuata da pausa, senza che raggiunga la compiutezza di significato che è propria invece del colon. 2. Nell’interpunzione medievale, il segno ??, formato da un trattino sovrastante a un punto, che indicava una pausa corrispondente pressappoco a quella indicata dalla nostra virgola (in alcune lingue, come il ted. Komma, e l’ingl. comma, la parola è ancora in uso per indicare la virgola). 3. Ognuna delle suddivisioni di un articolo di legge, rappresentata tipograficamente da un accapo, in modo che il primo c. corrisponde al «principio», il secondo c. al primo «capoverso» e così via. 4. In musica, intervallo tra due suoni di altezza diversa, non praticato nella composizione musicale, calcolato a 1/9 o a 1/10 di tono.