colubro
còlubro (o colùbro) s. m. [dal lat. colŭber -bri]. – 1. letter. Serpente in genere: la trista Cleopatra, Che ... dal colùbro La morte prese subitana e atra (Dante); a quando a quando un c. sbucava di tra i sassi e gli sterpi (D’Annunzio). 2. In zoologia, nome di diversi serpenti, ma più precisamente attribuito a quelli del genere Coluber della famiglia colubridi, comprendente una cinquantina di specie variamente distribuite in Asia, in America, e in Europa; sono comuni in Italia il c. d’Esculapio o saettone (Elaphe longissima), lungo più di un metro, abilissimo nell’arrampicarsi sugli alberi, il c. sardo o c. ferro di cavallo (Coluber hippocrepis), che vive in Sardegna e nell’isola di Pantelleria, il c. leopardino (Elaphe situla), piuttosto raro, e il biacco (Coluber viridiflavus), tutte specie innocue. Va inoltre ricordato il c. lacertino (Malpolon monspessulanus), tra i più vivaci, rapidi e paurosi della famiglia colubridi, di dimensioni talora considerevoli (fino a 2 m di lunghezza), di colore bruno grigiastro o bruno rossiccio nella parte superiore, con il corpo macchiato o reticolato o striato; è diffuso sulle coste mediterranee, e in Italia è limitato alla Liguria orient. e centr. e all’isola di Lampedusa.