collettore
collettóre s. m. e agg. (f. -trice) [dal lat. tardo collector -oris, der. di colligĕre «raccogliere»]. – 1. s. m. a. Chi raccoglie: c. delle imposte, ausiliario delle esattorie comunali delle imposte, nominato dall’esattore sotto la cui responsabilità agisce (anticam. era detto collettore l’esattore stesso); c. postale; c. delle quote d’iscrizione (a un partito, a un’associazione, a un circolo, ecc.); c. delle firme per una petizione; c. ed editore di un epistolario (in questo senso è raro, per il più com. raccoglitore). b. Agente fiscale (detto c. apostolico o c. ufficiale) che la S. Sede inviava alle varie nazioni per raccogliere le decime; in seguito fu anche rappresentante diplomatico. c. letter. Raccoglitore, collezionista: c. di monete antiche. 2. agg. Che raccoglie, che ha la funzione o il compito di raccogliere: setole collettrici (del polline), nelle zampe posteriori delle api. In etnologia, popoli c., popoli primitivi, estinti o attuali, viventi della colletta o raccolta di prodotti spontanei. 3. s. m. e agg. In geografia fisica, la parte del ghiacciaio (anche bacino collettore o di raccolta) nella quale avviene l’accumulo delle nevi cadute durante le nevicate, o recate dalle valanghe; topograficamente la zona collettrice si distingue da quella sottostante, ablatrice, per il fatto che nella prima le isoipse hanno decorso concavo verso valle, e nella seconda convesso. 4. s. m. Nella tecnica, ogni tubazione che distribuisce o raccoglie fluidi di diversa specie e di diversa provenienza. Così: a. Nelle navi, il c. di sentina, per la raccolta delle acque di rifiuto, di condensazione, di perdita; e il c. del grande esaurimento, per lo svuotamento dei locali in caso di falla. b. Nelle macchine termiche a vapore, il c. di vapore; in quelle a combustione interna, il condotto che adduce miscela fresca, o aria, ai cilindri (c. d’aspirazione), e quello che convoglia i gas combusti allo scarico (c. di scarico). c. Negli impianti idroelettrici, tronco di condotta forzata a monte della centrale, dal quale si dipartono i condotti di alimentazione autonoma delle singole turbine. d. Negli impianti di scarico delle costruzioni civili, tronco orizzontale di tubazione (in ghisa, cemento, gres, ecc.) collegante le basi delle tubazioni verticali (colonne) con le fogne esterne. e. Canale principale di una rete di fognatura urbana che raccoglie le acque dei canali secondarî di una intera sezione della fognatura medesima. f. In zone di bonifica, canale che raccoglie gli scoli di un’area bonificata, portandone le acque nel «recipiente» o all’impianto idrovoro. 5. s. m. In elettrotecnica e in elettronica: a. C. di cariche, organo destinato a raccogliere cariche o correnti; è generalmente un pozzo di Faraday o, più semplicemente, un elettrodo a opportuno potenziale; c. di corrente, organo delle macchine elettriche rotanti che rende possibile il passaggio della corrente tra i circuiti elettrici mobili (rotore) e i circuiti elettrici fissi. b. Nel transistore, zona dove si raccolgono le cariche elettriche emesse dall’emettitore. 6. s. m. In termotecnica, c. solare, ogni sistema in grado di convertire l’energia raggiante solare direttamente in variazioni di temperatura di un fluido allo scopo di ottenere sia una sorgente termica, sia energia, per es. elettrica, mediante ulteriore trasformazione: c. piani (o pannelli solari), quelli costituiti da strutture piane ad alta assorbenza per la radiazione solare, dentro le quali scorre il fluido (essi sfruttano la radiazione solare sia diretta sia diffusa); c. a concentrazione, quelli costituiti da superfici riflettenti di forma parabolica atte a concentrare la radiazione solare su un ricevitore che si scalda e trasmette calore a un fluido: sfruttano solo la radiazione diretta (funzionano quindi soltanto in giornate serene), ma permettono di produrre vapore a pressione e temperatura elevate, che può essere utilizzato per la generazione di energia elettrica con turbìne. 7. s. m. Nella lavorazione dei minerali, nome dato ad alcune sostanze (mercaptani, solfuri alchilici, ecc.) che, in particolari operazioni di separazione dei minerali dalla ganga realizzate per via umida, vengono aggiunte all’acqua cui il materiale da trattare è mescolato, con lo scopo di aumentare fortemente l’idrorepellenza del materiale, sollecitando così i granuli a portarsi alla superficie del liquido.