clero
clèro s. m. [dal lat. tardo clerus, gr. κλῆρος «porzione di terra (assegnata nell’antica Grecia a ciascun libero membro della comunità nel territorio conquistato o colonizzato)», quindi anche «sorte, parte ottenuta in sorte», «porzione di eredità», significati con cui il termine venne riferito dapprima all’intero popolo cristiano, considerato come il vero popolo di Dio, e più tardi specificatamente agli addetti al culto]. – Il complesso delle persone che appartengono all’ordine sacerdotale; può indicare la totalità degli ecclesiastici: il c. cattolico; o una parte di essi: il c. italiano, il c. toscano; il c. della collegiata; il c. indigeno, quello che, nei paesi di missione, è composto di cristiani nativi del luogo. Secondo la forma di vita e i voti professati, si distingue un c. regolare, costituito dai religiosi appartenenti a un ordine monastico, e sottoposto a una regola di vita particolare, e un c. secolare, costituito da sacerdoti che vivono nel secolo, cioè nel mondo, senza essere sottoposti a regole particolari; secondo la posizione, gerarchica (ma solo nel linguaggio com., che non ha riscontro nel diritto canonico): alto c., i prelati, basso c., tutti gli altri.