cidiellino
s. m. e agg. Appartenente o sostenitore della Casa delle libertà, coalizione politica fondata nel 2000; a essa relativo. ◆ Alberto Maritati, un passato in magistratura, da due anni in politica, sconfitto a maggio da Salvatore Meleleo nel collegio senatoriale di Lecce e poi ripescato, è da ieri il candidato ufficiale del centro sinistra. Sfida l’europarlamentare Adriana Poli Bortone, la donna che Silvio Berlusconi volle accanto a sé nel suo primo governo, sfida le forze politiche di centro destra, dal partito di [Alfredo] Mantovano e [Mario] De Cristofaro agli azzurri e cidiellini di Raffaele Fitto. (Gabriella De Matteis, Repubblica, 4 novembre 2001, p. 3) • Alla luce della sorpresa elettorale, del testa a testa [Umberto] Scapagnini [Enzo] Bianco, il bagno di folla dev’essere servito. Chi ha lavorato sul territorio negli ultimi mesi, e ha visto all’opera la macchina elettorale cidiellina, sostiene che ha vinto il combinato disposto dell’azione dei partiti e della visita benedicente del capo. (Maria Latella, Corriere della sera, 17 maggio 2005, p. 6, In primo piano) • Se c’è un ambito in cui si è dispiegato il tanto decantato modello di governance cidiellino lombardo e segnatamente formigoniano, è proprio quello fieristico. (Marco Alfieri, Riformista, 3 aprile 2007, p. 4, Ambrogio).
Derivato dal deacronimico cidielle con l’aggiunta del suffisso -ino2.