cibovagare
v. intr. (scherz.) Andare alla scoperta di cibi e luoghi della cucina tradizionale. ◆ Nel mio cibovagare ho avuto la fortuna, dato il super ristretto numero di coperti, di visitare questo locale, ma più che interessarmi ai suoi piatti di cucina francese d’antan, mi hanno colpito due cose: il conto, da mutuo bancario e la splendida accompagnatrice di Hugh Grant, mio vicino di tavolo. Il resto è aria fritta. (Davide Paolini, Sole 24 Ore, 4 gennaio 2004, p. 40, Tempo liberato) • È difficile non assaggiare un’ottima brioche o una buona pasta «cibovagando» per i diversi territori di questa isola magica [la Sicilia] dove anche in bar periferici la colazione può cominciare con il sorriso e non con le imprecazioni di quell’odore che giunge dal microonde: un sapore sgradevole uguale dalle Alpi alle Piramidi, dal Manzanarre al Reno. (Davide Paolini, Sole 24 Ore, 11 settembre 2005, p. 47, Tempo liberato) • Cibovagando dall’America alla Spagna restando seduti in Italia. O meglio a Roma in questo nuovo e divertente locale che propone 4 percorsi-menu ideati da Alessandro Circiello ed eseguiti dallo chef Emiliano Malizia. (Francesca Alliata Bronner, Repubblica, 16 giugno 2007, Roma, p. XXI).
Composto dal s. m. cibo e dal v. intr. vagare.