chenopodio
chenopòdio s. m. [lat. scient. Chenopodium, comp. del gr. χήν «oca» e πόδιον, dim. di πούς «piede», per la somiglianza delle foglie con zampe d’oca]. – Genere di piante della famiglia chenopodiacee, con oltre 200 specie, delle regioni temperate: sono erbe, spesso infestanti, con foglie alterne, fiori piccoli, verdognoli, in glomeruli; alcune sono commestibili, altre hanno proprietà medicinali. Tra le specie più note: ch. antelmintico (lat. scient. Chenopodium anthelminticum), erba dell’America Settentr., da cui si estrae un olio essenziale, amarognolo, dotato di proprietà vermifughe; ch. ambrosioide (o ambrosia o tè del Messico o tè dei gesuiti; lat. scient. Ch. ambrosioides), erba annua dell’America Centr., inselvatichita anche in Italia, con piccoli fiori in pannocchia, dalla cui sommità fiorita si ricava una bevanda gradevole usata in certe malattie nervose; botri (Ch. botrytis), del mondo antico, che ha odore forte e si usa in certe malattie nervose; vulvaria (Ch. vulvaria), comune in Europa, usata come antispasmodico nell’isterismo e nei reumatismi.