Cavaliere
(Cav), s. m. inv. Per antonomasia, Silvio Berlusconi, Cavaliere del lavoro. ◆ Proprio questo definitivo smarrimento di ogni parvenza di progetto, e perfino di ogni accattivante promessa, proprio il crollo di quell’ideologia «ottimista» su cui tanto si è caratterizzato il Cavaliere, è ciò che manda in tilt l’alleanza di centrodestra e ne scompone spietatamente i singoli pezzi. (Rina Gagliardi, Liberazione, 24 luglio 2004, p. 1, Prima pagina) • Dicono che Angelino Alfano sia un formidabile dialettico, pronto di testa e di lingua. «Piace da matti al Cav», mi ha detto uno e ha aggiunto il consiglio: «Vacci in forma». (Giancarlo Perna, Giornale, 14 febbraio 2005, p. 10, Interni) • [tit.] Arcobaleno, spunta la strategia anti Pd / L’idea per frenare la fuga degli elettori: il Cavaliere ha già vinto, potete votarci (Corriere della sera, 29 marzo 2008, p. 11, Politica).
Uso antonomastico del s. m. cavaliere.