caustico
càustico agg. [dal lat. caustĭcus, gr. καυστικός, dal tema di καίω «bruciare»] (pl. m. -ci). – 1. Di sostanza capace di cauterizzare i tessuti organici (sostanza c. o, come s. m., un caustico) attraverso processi di ossidazione, disidratazione, ecc., in superficie (c. cateterici) o in profondità (c. escaterici). Per questa loro proprietà alcuni caustici (come, per es., la pietra infernale, formata da nitrato d’argento e di potassio fusi), preparati per l’uso in forma di cilindretti, matite e sim., sono stati e sono tuttora usati in medicina per distruggere porri, callosità, per cauterizzare ulcere, ecc.; il c. dentario, usato in odontoiatria, è una pasta formata da anidride arseniosa, creosoto, solfato di morfina, che viene introdotta nella cavità dei denti cariati per devitalizzarne le terminazioni nervose. 2. Nell’uso corrente, attributo di alcune sostanze basiche aventi proprietà caustiche, come l’idrossido di sodio o soda c., l’idrossido di potassio o potassa c., ecc. 3. fig. Pungente, acre, mordace: parole c.; spirito c.; anche riferito alla persona: come sei c. oggi! ◆ Avv. causticaménte, solo in senso fig., in tono caustico, pungente.