catalogo
catàlogo s. m. [dal lat. tardo catalŏgus, gr. κατάλογος «elenco, lista», der. di καταλέγω «enumerare»] (pl. -ghi). – 1. a. Elenco ordinato e sistematico di più oggetti della stessa specie, come libri, opere d’arte, prodotti artigiani o industriali, ecc. (o anche di specie affini o diverse, quando gli oggetti siano riuniti nello stesso luogo o per lo stesso scopo: per es., i cataloghi delle vendite all’asta), con le indicazioni atte a individuarli e talora, come nei cataloghi di vendita, con il prezzo segnato: fare, compilare un c.; mettere in c.; aggiungere in c. i nuovi acquisti. b. Il libro stesso, o registro, o schedario dov’è scritto o stampato l’elenco: c. di libri, di mobili; c. di francobolli (come pubblicazione periodica, contenente anche le valutazioni di mercato dei singoli pezzi); c. di una biblioteca, di una galleria; il c. dell’esposizione; c. virtuale; c. alfabetico, c. per materia; c. bibliografico, per soggetti, per autori; c. ragionato, in cui si aggiunge la descrizione e si danno altre notizie degli oggetti elencati. 2. Analogam., in astronomia: c. stellare, elenco di stelle che, presentandole raggruppate e ordinate secondo determinati criterî o distinguendole per peculiari loro qualità, dia indicazioni atte a individuarle; c. lunare, raccolta delle indicazioni (nome, coordinate, dimensioni) delle formazioni lunari (montagne, mari, crateri, circhi). 3. Col sign. generico di elencazione, nell’antica poesia greca: C. delle navi, C. delle donne, esempi della cosiddetta poesia catalogica (v. catalogico). 4. fig. Elenco, enumerazione verbale (per lo più scherz.): fare il c. dei proprî meriti o titoli; m’ha voluto fare il c. di tutti i suoi malanni. ◆ Dim. cataloghétto, cataloghino; spreg. catalogùccio; pegg. catalogàccio.