cambiare
v. tr. e intr. [lat. tardo cambiare, voce di origine gallica] (io càmbio, ecc.). – 1. Sostituire una persona, una cosa, con altra simile o diversa: c. cuoco, cameriere, fattorino, assumerne un altro; è stato cambiato il capoufficio; c. fidanzata, fidanzato; c. i cavalli alla diligenza; ho cambiato automobile; c. le lenzuola del letto, la tappezzeria del salotto; c. camicia tutti i giorni; c. idea, parere, opinione; c. metodo, abitudini, sistema; devi cambiar tono, se vuoi ottenere qualcosa; ho cambiato alcune frasi dell’articolo. In partic.: c. aspetto, assumerne uno diverso: con le tende alle finestre, la stanza ha cambiato aspetto; se è così, la cosa cambia aspetto; c. colore, impallidire improvvisamente; c. città, c. casa, trasferirsi in un’altra; c. strada, direzione, prenderne un’altra; c. mano, spostarsi da una parte all’altra della strada; c. la rotta, c. il passo (v. rotta2, n 1; passo2); c. (la) marcia, mutare il rapporto di trasmissione di un autoveicolo, agendo sulla leva del cambio; c. sarto, parrucchiere, macellaio, medico, diventare cliente di un altro; c. padrone, andare a servizio di un altro. Con accezione partic., c. qualcuno (soprattutto parlando di bambini), mettergli addosso altre vesti, biancheria o panni puliti: la mamma t’ha cambiato in questo momento e sei già tutto sporco; molto com. nella coniug. pron.: cambiarsi la camicia, le scarpe, la cravatta; e nel rifl.: cambiarsi d’abito; anche assol.: vado a cambiarmi per andare a teatro; ero tutto sudato e mi son dovuto c. da capo a piedi. Locuzioni: c. vita, migliorare il proprio tenore di vita o la condotta morale (col secondo sign., più com. mutare); c. aria, andare a vivere in altro clima per ristabilirsi in salute: il medico gli ha prescritto di c. aria (più spesso fig., allontanarsi da un luogo divenuto pericoloso per cercare riparo altrove, squagliarsela: quando ha saputo d’essere ricercato dalla polizia, ha cambiato subito aria); c. le carte in tavola, dare un nuovo significato alle cose già dette, interpretare le parole di un altro in senso diverso da quello giusto, mutare i termini d’una questione (con questi sign. anche c. le carte in mano a qualcuno), fingere d’ignorare quanto s’era promesso. 2. Rendere diverso, trasformare: gli anni e l’esperienza mi hanno cambiato; la fortuna cambia spesso la sorte degli uomini; rifl., trasformarsi, assumere aspetto o natura diversa: quella prima meraviglia sospettosa di Lucia s’andava cambiando in compassione (Manzoni); s’è cambiato il vento, ha preso a soffiare in altra direzione; anche alterarsi, turbarsi: a quelle parole si cambiò tutto in viso. 3. Barattare, dare una cosa per averne in suo luogo un’altra: queste sei candele le cambierò collo speziale in tanto zucchero (Goldoni); fare un’operazione di cambio: c. i dollari in euro, in sterline; o scambiare una moneta con monete spicciole: mi può c. questi dieci euro? (in queste accezioni, cambiare non può essere sostituito dal sinon. mutare). 4. In marina: c. la guardia, far assumere il servizio alla guardia montante; c. la barra, portare il timone alla banda opposta a quella dove si trova (si dice anche scontrare); c. le mure, le scotte, prendere il vento dal lato contrario a quello con il quale si naviga, manovra che generalmente si esegue per virare di bordo. 5. intr. (aus. essere). Diventare diverso da quello di prima, trasformarsi, passare da uno stato a un altro: tutte le cose cambiano col tempo; il tempo accenna a c.; anche in relazione all’aspetto, alle abitudini, al carattere, all’atteggiamento: è molto cambiato da qualche tempo; mi pare che tu sia cambiato nei miei riguardi; e con valore passivo, essere mutato o sostituito: la scena cambia nel 3° atto; col 1° d’ottobre cambierà l’orario dei treni; son cambiati i suonatori, ma la musica è sempre quella. Seguito dalla prep. di, ha senso non diverso dal trans.: c. di posto, di casa, c. d’aspetto, d’opinione (lo stesso che c. posto, c. casa, ecc.). ◆ Part. pass. cambiato, con valore verbale o di agg. in frasi come: ti trovo molto cambiato, quanto sei cambiato!, e sim.; e anche di sost. con valore neutro: non c’è nulla di cambiato, da allora.