camaleonte
camaleónte s. m. [dal lat. chamaeleon -ontis, gr. χαμαιλέων -οντος, comp. di χαμαί «in basso, a terra» e λέων «leone» propr. «leone (che striscia) sulla terra», o «leone nano»]. – 1. Nome delle varie specie di rettili lacertilî del genere Chamaeleo, caratterizzati da lingua claviforme e cosparsa di secreto vischioso, che proiettano fulmineamente fuori della bocca per catturare gli insetti di cui si nutrono; arti gracili e lunghi; occhi grandi e sporgenti capaci di ruotare in ogni direzione, indipendentemente l’uno dall’altro; corpo compresso lateralmente e ricoperto di una pelle finemente granuloso-zigrinata, che può cambiare colore sotto l’influenza di variate condizioni esterne (luce, temperatura) o quando l’animale è irritato. La specie più comune è Chamaeleo chamaeleon, assai frequente sulle coste africane e asiatiche del Mediterraneo e, in Europa, in Andalusia. 2. fig. Persona facile a mutare opinione, spec. in politica; opportunista, adulatore. 3. In chimica, c. minerale, il manganato di potassio che con acqua o all’aria reagisce scindendosi in biossido di manganese e in permanganato, passando, per varie gradazioni di colore, dal verde al rosso-violetto. 4. Termine usato talora per indicare un tipo di tessuto cangiante. 5. Piccola costellazione del cielo australe, presso il polo sud celeste, composta di stelle di splendore assai modesto. 6. Pianta erbacea, più nota nella variante camaleone. ◆ Dim. camaleontino.