blu
agg. [adattam. del fr. bleu, che ha lo stesso etimo dell’ital. biavo] (radd. sint.). – 1. a. Azzurro scuro, turchino scuro, nelle sue varie sfumature. Indica le gradazioni più intense del colore che dai chimici e fisici è designato genericamente con azzurro (da cui invece nell’uso com. differisce, in quanto per azzurro s’intendono le gradazioni più chiare; si direbbe azzurro il cielo di giorno, blu o turchino il cielo di una notte chiara e serena): stoffa blu, abito blu; fig., sangue blu, o azzurro, v. azzurro. Per auto blu, v. autoblù. b. Frequente come s. m., per indicare il colore: un blu scuro; vestire di blu; e con varie specificazioni, per precisare la tonalità del colore, soprattutto con riferimento a stoffe, blu elettrico, blu marino, blu oltremare, blu pavone, ecc. Con sign. più concr., nome di sostanze organiche o inorganiche, colorate e coloranti, variamente determinate: blu di Prussia (il ferrocianuro ferrico), blu di metilene (v. metilene), ecc. c. fig., fam. Avere o prendersi una paura blu, una fifa blu, spaventarsi a morte (come a dire: diventare blu dalla paura). 2. In medicina, morbo blu (o azzurro o ceruleo), nome dato a cardiopatie congenite intensamente cianotiche, e in partic. a una malformazione consistente nella mancata chiusura della comunicazione tra i due ventricoli (associata per lo più a stenosi dell’arteria polmonare). 3. a. Blu di Beveren ‹... béevërë›: denominazione di una razza di conigli con pelliccia azzurro ardesia (Beveren è una cittadina del Belgio settentr.). b. Blu di Vienna: razza di conigli con pelliccia azzurro ardesia scuro.