biologista
agg. Che spiega fenomeni psicologici, sociali, culturali con fatti o dati biologici. ◆ «Anzitutto, sottolinea l’articolo [dell’Osservatore romano] non è condivisibile una interpretazione fisicista, biologista, dei valori d’innocenza, di pudore e di purezza dei bambini». (Corriere della sera, 4 aprile 1999, p. 19, Cronache) • Di fatto da noi sui grandi temi bioetici (rilanciati dal dibattito sulla fecondazione assistita) accanto ad una timida e incerta visione laica di «etica senza ontologia», sta emergendo un eclettico neo-vitalismo. Rifacendosi più o meno devotamente alla dottrina della chiesa, esso salda in un concetto onnicomprensivo e antropomorfico di «vita» postulati metafisico-religiosi e impulsi biologisti, vitalisti condivisi anche da non credenti. (Gian Enrico Rusconi, Stampa, 1° dicembre 2004, p. 26, Società e Cultura) • Il cardinale [Alfonso López Trujillo, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia,] ha fatto sua l’idea di una moratoria che difenda la vita umana «dal concepimento alla morte naturale», contro gli ideologismi bioetici e biologisti che considerano l’essere umano un «prodotto» disponibile alla tecnoscienza, che seleziona ed estingue «i più innocenti», i non nati, «l’umanità diventa sempre più disumana». (Foglio, 16 gennaio 2008, p. 1, Prima pagina).
Derivato dal s. f. biologia con l’aggiunta del suffisso -ista.
Già attestato nella Repubblica del 16 febbraio 1993, p. 40, Spettacoli (Ugo Volli).