bioequivalenza
s. f. Proprietà di farmaci diversi che hanno le stesse caratteristiche in termini di assorbimento e metabolizzazione da parte dell’organismo. ◆ Il ministero della Sanità dovrebbe lanciare un segnale forte a tutti gli addetti ai lavori, soprattutto ai medici, sulla bioequivalenza dei generici: un farmaco generico è assolutamente equivalente «all’originale», poiché la composizione del generico deve per legge essere uguale a quella del farmaco generatore. (Sole 24 Ore, 14 luglio 2000, Italia-Economia) • Quanto al concetto di bioequivalenza […] il farmacologo precisa «due farmaci sono bioequivalenti quando hanno le stesse proprietà in termini di assorbimento (e quindi pari concentrazione nel sangue) e di metabolizzazione da parte dell’organismo». (Sicilia, 18 ottobre 2001, p. 8, In Italia-Nel mondo) • Tra i dubbi che circolano intorno ai farmaci generici c’è quello che l’Italia possa essere «di manica più larga» rispetto ad altri Paesi europei nella certificazione della bioequivalenza. (Corriere della sera, 10 febbraio 2008, p. 56).
Composto dal confisso bio-2 aggiunto al s. f. equivalenza.
Già attestato nella Repubblica del 12 luglio 1996, p. 3.