bio-informatico
bioinformatico s. m. Chi studia le applicazioni dell’informatica ai settori della biologia e della medicina. ◆ «Attraverso la promozione di consorzi pubblico-privato tra università e aziende si costituiranno sei Centri genoma su tutto il territorio italiano, con cinque obiettivi: tipizzare tutti i geni per avere informazioni sul rischio genetico di un individuo di ammalarsi di alcune malattie; scovare i geni buoni e cattivi; studiare le proteine e la loro interazione dentro le cellule; formare bioinformatici, definiti come cybernauti del genoma, capaci di scoprire geni dalle banche dati del Dna che sono su Internet; studiare nuovi modelli animali per comprendere le scoperte genetiche» [Giuseppe Novelli]. (Repubblica, 2 dicembre 2000, p. 20) • Si aprono strade nuovissime per i professionisti della genomica, una pattuglia di esperti che vede all’avanguardia i bioinformatici. (Antonietta Donia, Corriere della sera, 14 settembre 2001, Corriere Lavoro, p. 16) • Il presidente [Corrado] Priami non si permette di indicare possibili edifici dove ricavare nuovi uffici per i bioinformatici. «Spetta al rettorato indicare le soluzioni». Si limita a dire: «In due anni i risultati sono stati positivi e la crescita non si è arrestata. È evidente che ulteriori sviluppi richiederanno spazi aggiuntivi». (Andrea Tomasi, Adige, 14 settembre 2007, p. 25, Trento).
Composto dal confisso bio-1 aggiunto al s. m. informatico.
Già attestato nel Corriere della sera del 9 ottobre 1994, p. 36 (Franco Foresta Martin).