best practice
loc. s.le f. Buona pratica, migliore procedura: la scelta della prestazione che presenta le migliori caratteristiche operative e i migliori indicatori di qualità. ◆ Nel linguaggio dei dirigenti pubblici, questa si chiama una best practice. In Italiano significa che, per una volta, siamo stati più bravi degli altri. (Messaggero, 6 maggio 2003, p. 17, Economia & Finanza) • «L’idea di fondo che ci guida spiega Paolo Zocchi, consigliere del ministro [Linda] Lanzillotta è di allargare sempre di più il “cono della concertazione” aprendo la discussione alle forze vive dell’innovazione, l’università, le best practice territoriali, le imprese, le associazioni, gli esperti di settore cercando di portare un po’ di creatività nel sistema». (Stefano Carli, Repubblica, 30 ottobre 2006, Affari & Finanza, p. 57) • È necessario, in altre parole, focalizzarsi su ciò che ognuno di noi sa fare meglio e sulla costante ricerca delle best practices poiché, come sottolineato nel libro [«Spiriti animali. La concorrenza giusta» di Ettore Gotti Tedeschi], uno dei principali vantaggi di un mercato aperto è la possibilità di migliorarsi tramite un continuo confronto con le eccellenze presenti. (Alessandro Profumo, Corriere della sera, 7 aprile 2007, p. 6, In primo piano).
Espressione ingl. composta dall’agg. best (‘migliore’) e dal s. practice (‘pratica, consuetudine’).
Già attestato nel Corriere della sera del 25 settembre 1995, p. 26 (Antonio Macaluso).
V. anche buona pratica e migliore pratica.