becco1
bécco1 s. m. [lat. bēccus, prob. di origine celtica] (pl. -chi). – 1. a. Caratteristica guaina cornea che riveste gli archi mascellari e mandibolari negli uccelli (ma anche nella testuggine e nell’ornitorinco): serve soprattutto per la presa del cibo e la difesa, e varia di forma in relazione all’habitat, ai costumi e soprattutto al regime alimentare delle diverse specie. b. Locuzioni: dar di b. a o in una cosa, beccarla, e fig., poet., addentarla, mettersi avidamente a morderla, a mangiarla: Quando Maria nel figlio diè di becco (Dante, Purg. XXIII, 30); modo prov.: ecco fatto il b. all’oca (anche con l’aggiunta più scherz. e volg.: e le corna al podestà), ecco finito tutto. In alcune locuzioni fam., indica scherz. la bocca dell’uomo: mettere il b. in molle, bagnarsi il b., bere vino; mettere il b. in un affare, in un discorso, voler dire la propria, interloquire, soprattutto senza esserne richiesti o senza intendersene; aprire il b., parlare, dire qualcosa; chiudere il b., smettere di parlare, stare zitto (spec. in forma imperativa: chiudi il b. tu!); senza batter becco, senza aprire bocca, senza parlare; a b. asciutto, senza niente: restare, rimanere, tornare a b. asciutto. 2. a. Terminazione appuntita, in forma più o meno simile a un becco: il b. della penna; il b. della piccozza; cappello, calzari a b.; il b. di un vaso (più com. beccuccio), per versare il liquido. Locuzioni scherz.: non avere il b. d’un quattrino, non avere neanche un soldo; meno com. in altre frasi: Ferrer ... è mai venuto qui a fare un brindisi, e a spendere un b. d’un quattrino? (Manzoni). b. Imboccatura caratteristica di alcuni strumenti a fiato, particolarmente dei flauti cosiddetti «verticali» (o a becco), usati fin verso il 1750, nei quali invece di un foro laterale (come nei flauti traversi) si aveva un bocchino (becco) all’apice del tubo. c. Parte anteriore del cane d’armi da fuoco che determina la partenza del colpo urtando la capsula della cartuccia. d. Bruciatore per combustibili gassosi nel quale, con opportuna regolazione dell’aria introdotta, si può variare il tipo della fiamma, da molto calda, incolore, a poco calda e luminosa; tipo fondamentale è il becco Bunsen. e. A becco di flauto: espressione usata per indicare che l’estremità di un piccolo tubo termina con un taglio inclinato rispetto all’asse del tubo stesso; tubicini di questo tipo fanno parte, per es., di varî apparecchi da laboratorio per facilitare lo sgocciolamento dei liquidi. f. B. d’oca, pinzetta di plastica o metallo che fissa i bigodini durante la messa in piega dei capelli (v. anche beccùccio nel sign. 2). 3. In botanica e agraria: a. Prolungamento appuntito, a foggia di becco d’uccello, che si trova su certi organi, per es. i frutti di alcuni ranuncoli. b. B. di clarino, taglio obliquo di un ramo, nella potatura, o di una marza nell’innesto. c. B. di luccio, callo a forma di cuscinetto allungato longitudinalmente che si forma in seguito a cicatrizzazioni incomplete, ripetute per diversi anni, di uno spacco longitudinale provocato dal freddo, su rami e tronchi di certi alberi (quercia, acero, frassino, ecc.). 4. In medicina, nome di formazioni anatomiche, normali e patologiche, sporgenti e più o meno appuntite e ricurve (b. del corpo calloso, b. dell’olecrano, b. dello sfenoide; becchi di pappagallo, prominenze ossee patologiche delle vertebre, nelle artrosi; frattura a b. di flauto, a carico delle ossa lunghe e in partic. della tibia, in cui i monconi ossei, visti di profilo, si presentano obliqui come l’imboccatura di un flauto), e anche di strumenti chirurgici o esplorativi (b. di pappagallo, di gru, di cigno, di corvo, ecc.). 5. In aeronautica, bordo d’attacco dell’ala. 6. B. di civetta: a. In architettura, modanatura il cui profilo è costituito da due curve, una concava e una convessa, che s’incontrano a spigolo vivo e aggettante. b. Piastrella che ha uno dei lati o anche due lati contigui opportunamente smussati per essere adoperata come elemento terminale di un rivestimento; più propriam. detta piastrella a b. di civetta. 7. In mineralogia, geminato a b. di stagno, concrescimento di cristalli caratteristico della cassiterite, che ricorda la forma d’un becco d’uccello. 8. B. di colata, canaletto di scolo che si applica alla bocca di colata di un forno metallurgico per convogliare, durante la colata, il materiale fuso entro la lingottiera. 9. Nella toponomastica alpina, denominazione di vette dalla forma particolarmente affilata e dai fianchi scoscesi: B. di mezzodì, Cima del B., Croda del Becco. ◆ Dim. becchétto (v. becchetto2), beccùccio (per sign. partic., v. le due voci); pegg., non com., beccàccio.