aspro1
aspro1 agg. [lat. asper asp(ĕ)ra asp(ĕ)rum]. – 1. a. Ruvido al tatto (cioè non liscio, non levigato): una superficie a.; la buccia a. delle arance. b. Di terreno, accidentato, impervio, selvatico: una montagna ripida e a.; per a. cammino; Esta selva selvaggia e a. e forte (Dante); quindi faticoso: un’a. salita. c. Di clima o stagione, rigido: a. inverno. 2. a. Che ha il sapore acre della frutta acerba: mele a.; vino aspro. Con quest’accezione, anche sostantivato, sapore aspro: questo vino ha preso l’aspro. b. Di suono o voce, acuto, stridulo, sgradevole all’orecchio: Non posso ... Rime a. e fosche far soavi e chiare (Petrarca); z aspra, s aspra, lo stesso che z sorda ‹z›, s sorda ‹s› (contrapp. a dolce o sonora); con accezione partic., nella grammatica greca, spirito a. (contrapp. a spirito dolce o lene), v. spirito, n. 1 b. 3. fig. Rigido, duro, grave a sopportarsi: a. tormento, a. penitenza; parole a.; modi a.; sei stato troppo a. con lui; intrattabile: ed aspro a forza Tra lo stuol de’ malevoli divengo (Leopardi); crudele, cattivo: una megera dal naso adunco, dagli occhi grigi, dalla bocca aspra (D’Annunzio); accanito, sanguinoso: un a. combattimento; i ludi a. di Marte (Foscolo). ◆ Accanto al superl. regolare asprìssimo, è anche in uso, soprattutto nelle accezioni fig., il latinismo aspèrrimo. ◆ Dim. asprétto, asprino, spec. riferiti al sapore. ◆ Avv. aspraménte, con asprezza, con durezza di modi: rispondere, trattare, rimproverare aspramente; con violenza, con accanimento: lottare, combattere aspramente.