aquila
àquila s. f. [lat. aquĭla]. – 1. a. Nome di varî uccelli rapaci diurni della famiglia accipitridi, appartenenti sia al genere Aquila sia ad altri generi. La specie più nota, e a cui più spesso ci si riferisce nell’uso comune, è l’a. reale, o a. rapace, o a. toscana (lat. scient. Aquila chrysaëtus), di colore bruno e testa fulva; si nutre di preda viva ed è assai dannosa alla selvaggina di montagna; stazionaria in Italia, sugli alti monti del continente e delle isole, dove nidifica, è oggi piuttosto rara. Delle aquile appartenenti ad altri generi, va ricordata l’a. di Bonelli (lat. scient. Hieraëtus fasciatus), presente nell’Italia centro-merid. e nelle isole maggiori. b. Per le sue dimensioni, l’imponenza del volo e le altezze a cui può innalzarsi, è generalm. considerata il re degli uccelli, e quindi assunta come simbolo di potenza, di nobiltà, di altezza d’ingegno, di preminenza: quel segnor de l’altissimo canto [Omero] Che sovra li altri com’a. vola (Dante); l’a. dei teologi, s. Tommaso d’Aquino; l’a. di Meaux, lo storico fr. J.-B. Bossuet (1627-1704), che fu vescovo nella città di Meaux, a nord-est di Parigi. Nell’uso fam. (spesso iron. o scherz.): essere un’a., avere ingegno superiore al normale; più com. in forma di litote: non è certo un’a., di persona di mediocre intelligenza. Le si attribuisce inoltre una vista assai acuta, e la capacità di fissare lo splendore del sole; di qui, occhio (o vista, sguardo) d’a., acutissimo, penetrante. 2. Rappresentazione, effigie dell’aquila, spec. come emblema o vessillo di eserciti, imperi, famiglie regnanti, ordini cavallereschi. In partic., l’insegna delle legioni romane, e in senso fig., l’Impero, la potenza di Roma. 3. Pesce a. o a. di mare, pesce cartilagineo del genere miliobate (Myliobatis aquila), dal corpo romboidale, con coda aculeata, frequente nel Mediterraneo; si pesca nei mesi primaverili ed estivi a 200-300 m di profondità, sui fondi sabbiosi. 4. Denominazione di un formato per la carta (cm 70 × 100), detto anche doppio realone. 5. Nome di alcune monete d’oro o d’argento; in partic., moneta d’oro degli Stati Uniti (ingl. eagle), del valore di 10 dollari-oro alla vecchia parità (anteriormente all’a. 1934) e del peso equivalente a g 15,0463 d’oro fino, che pur non avendo più corso legale è ancora oggetto di contrattazioni commerciali sul mercato internazionale dei preziosi. A. d’oro e a. d’argento, monete (dette anche pierreale d’oro e pierreale d’argento) coniate dal re Pietro III d’Aragona, I di Sicilia, e da sua moglie Costanza di Svevia: portano i nomi e gli emblemi dei due sovrani, lo scudo d’Aragona e l’aquila coronata, sveva e di Sicilia. 6. In astronomia, Aquila, nome di una costellazione boreale, a sud del Cigno e della Lira, la cui stella principale è Altair. ◆ Dim. aquilòtto m. (v.); accr. aquilóne m., con sign. partic. (v. aquilone2).