antisudista
agg. Contrario alla cultura e alla concezione di vita degli abitanti del Mezzogiorno d’Italia. ◆ «A Modena dovevo girare con la scorta perché molti detenuti meridionali, interpretando la nostra azione in chiave antisudista, avevano creato attorno a me un clima pesante» [Fausto Faccia intervistato da Francesco Alberti]. (Corriere della sera, 4 novembre 2002, p. 18, Cronache) • Ma era davvero degno di tanta disistima il Sud di allora? Se ripenso alla Bari della primavera 1945, se ne rivedo il fulgore con la gente minuta indaffarata nel dimenticare e nel vivere, immersa in traffici leciti e meno leciti, dove la corruzione più giocosa dava la mano alla più fantasiosa creatività esistenziale: se, per un attimo, riconsidero tutto ciò, devo dire che quei minacciosi piagnistei antisudisti, agitati e rimescolati da rèfoli nordisti, non facevano altro che riciclare gli umori radicali delle vecchie élites intellettuali del Sud. (Enzo Bettiza, Stampa, 23 aprile 2005, p. 23, Società e Cultura) • Basta ascoltare uno dei tanti bollettini sul traffico trasmessi in radio o in televisione. Le notizie contenute in questi bollettini riguardano esclusivamente l’area congestionata del Nord del Paese, fra Torino, Milano, Mestre, Bologna, Firenze. Le notizie si spingono poi fino al raccordo anulare della Capitale ed in qualche rara occasione fino alla tangenziale di Napoli. Mai ascoltata una notizia che riguardasse problemi di traffico intenso al di sotto di quella linea. Inefficienza della struttura? Congiura antisudista del Nord? La risposta è assai più semplice. Le autostrade al di sotto di Napoli non presentano alcun problema di intasamento e quelle siciliane in particolare sono praticamente vuote. (Salvatore Butera, Repubblica, 3 ottobre 2007, Palermo, p. I).
Derivato dal s. m. e f. e agg. sudista con l’aggiunta del prefisso anti-.
Già attestato nella Stampa del 17 settembre 1992, p. 16, Società e Cultura (Maurizio Assalto).
V. anche anti-Sud.