antispecismo
s. m. Pensiero, movimento, atteggiamento che, in opposizione allo specismo, si oppone alla convinzione, ritenuta pregiudiziale, secondo cui la specie umana sarebbe superiore alle altre specie animali e sostiene che l'essere umano non può disporre della vita e della libertà di esseri appartenenti a un’altra specie. ♦ Domani, per la Giornata mondiale dei diritti degli animali, Palazzo Vecchio ospiterà il primo Convegno italiano antispecista organizzato dalla Lida (Lega italiana per i diritti dell'animale) di Firenze in collaborazione con il consigliere comunale Tommaso Grassi. L'antispecismo è un insieme di analisi teoriche che si oppongono alla discriminazione fra la specie umana e le altre specie. (Repubblica, 9 dicembre 2011, Firenze, p. 16) • Il vero nucleo filosofico attorno a cui si gioca l’inedita partita dei nostri diritti da subordinare a quelli degli animali si chiama specismo, o antispecismo. Non è solo questione di mangiare o meno il culatello, è una decostruzione della natura applicata alle specie animali. (Maurizio Crippa, Foglio.it, 12 aprile 2016, Cultura) • L’antispecismo politico, pur sorto all’interno di questo contesto, porta invece l’attenzione proprio sull’aspetto sistemico ignorato dalla questione morale, e invece che focalizzarsi sul comportamento individuale delle persone, riconosce le cause strutturali legate all’economia e al profitto e alla necessità di reificare l’esistente (sia esso umano o animale) per aumentare il profitto legato allo sfruttamento delle merci. (Il Maestro Ignorante, Opera viva magazine.org, 30 marzo 2019).
Derivato dal s. m. specismo con l'aggiunta del prefisso anti-.