antifona
antìfona s. f. [dal lat. tardo antiphōna, gr. ἀντίϕωνα, neutro pl., tratto da ἀντιϕωνέω «risuonare in risposta»]. – 1. Nell’antichità classica, canto eseguito da due voci tra loro in ottava, o anche l’uso di due motivi di cui il secondo attaccava all’ottava della base (o, ancora, pezzo musicale in cui entrava tale intervallo). Nella liturgia cristiana, breve canto melodico preposto al salmo, di cui mette in risalto il significato; anche, breve testo che viene letto, oppure cantato, in alcuni momenti della messa (a. d’ingresso, a. dell’Offertorio, a. della Comunione). 2. Modi fig. del linguaggio fam.: capire l’a., capire ciò che qualcuno parlando copertamente vuol dire, a che cosa mira il suo discorso: ha capito subito l’a. ed è filato via; ripetere la stessa a., ripetere continuamente lo stesso discorso, spiacevole o importuno (di ammonimento, di rimprovero, di lamentele, ecc.). Meno com., l’a. è più lunga del salmo, quando il preambolo è più lungo del discorso.