zona
In senso geografico e astronomico il termine z. è usato per distinguere quelle parti della superficie terrestre nelle quali il movimento annuo apparente del sole si presenta con aspetti diversi che determinano le diverse durate dei giorni e delle notti e le diverse caratteristiche stagionali e climatiche.
Ben nota è la divisione secondo la cosmografia antica e medievale della superficie terrestre nelle cinque zone: torrida, temperate, glaciali. I geografi antichi avevano inoltre divisa la terra emersa in sette zone parallele all'equatore dette ‛ climi ', aventi tali estensioni in latitudine che la differenza fra le durate del giorno più lungo sui paralleli estremi era di mezz'ora; e tale divisione era stata accolta dai trattatisti medievali. Secondo il Sacrobosco il primo clima era compreso fra i paralleli di 12° 45' e 20° 30' di latitudine, a cui corrispondevano le durate massime del giorno di 12 ore e 3/4 e di 13 ore e 1/4.
Invece per D., nel trattato III del Convivio, esso comincia proprio dall'equatore, ove egli pone il confine meridionale fra la terra emersa e l'oceano: Credo che questo cerchio... dividerebbe questa terra discoperta dal mare Oceano, là nel mezzodie, quasi per tutta l'estremità del primo climate (V 12). Nello stesso passo del Convivio sono descritte con rigorosa esattezza le particolarità del moto del sole ai poli e all'equatore e si accenna a li due spazii, che sono in mezzo, ossia ai due emisferi terrestri, i quali conviene che veggiano lo sole disvariatamente, secondo che sono remoti e propinqui questi luoghi (V 20).
Nella Commedia il termine z. viene usato con altri significati. In Pd X 69 Così cinger la figlia di Latona / vedem talvolta, quando l'aere è pregno, sì che ritegna il fil che fa la zona, gli spiriti che attorniano D. e Beatrice formano una " cintura " luminosa simile a quella che cinge la luna quando l'aria satura di vapori rifrange tutto intorno una corona di luce che forma l'alone. La z. è dunque, qui, di natura ottica e meteorologica. In XXIX 3 Quando ambedue li figli di Latona, / coperti del Montone e de la Libra, / fanno de l'orizzonte insieme zona, s'immaginano il sole e la luna nei due segni opposti dell'Ariete e della Bilancia e simultaneamente sul cerchio dell'orizzonte. Trattasi di condizione di durata istantanea, il cui verificarsi è molto raro, che D. ha usato per descrivere, con singolare circonlocuzione astronomica, la brevissima durata del tacere di Beatrice. La " cintura " è, qui, l'orizzonte, in quell'istante nel quale i due astri si trovano su quel cerchio, uno sorgendo, l'altro tramontando.