Musicista (Kecskemét 1882 - Budapest 1967). Direttore del Consiglio dell'Accademia musicale, cui diede il suo valido contributo fino agli ultimi giorni di vita, K. è considerato il capo della moderna scuola nazionale ungherese e insieme a Bartók una delle personalità più rappresentative della vita musicale magiara del 20º secolo. Come compositore fu attivo con opere di ogni genere e pur passando attraverso varie esperienze si dimostrò sempre coerente con la sua primitiva concezione musicale: dopo aver infatti assimilato fugaci influssi dell'estetica impressionistica, derivati dai contatti col mondo musicale parigino, aderì con slancio ai richiami della tradizione musicale popolare del suo paese, traendone interessanti spunti per le sue composizioni sia vocali sia strumentali, caratterizzate da immediatezza e vigore espressivo.
Studiò alla scuola superiore di musica di Budapest con H. Koesler. Nel 1927 intraprese la carriera direttoriale e, dopo essere stato insegnante di etnomusicologia all'università di Budapest (1931-33), fu presidente dell'Accademia ungherese delle scienze (1946-49) e si interessò con particolare sensibilità ed entusiasmo ai problemi riguardanti l'educazione musicale dei giovani. Particolarmente attivo come compositore, la sua attenzione fu rivolta con uguale impegno allo studio della musica popolare magiara e dal 1941, in collaborazione con Bartók, diresse la pubblicazione del Corpus musicae popularis hungaricae, preziosa raccolta di canti e danze popolari ungheresi poi curata da G. Kerényi e L. Kiss (3 parti, 4 voll., 1951-56).
Raggiunto il primo successo di portata internazionale nel 1923 con il Psalmus hungaricus per tenore, coro e orchestra, vide accrescere il suo favore presso il pubblico e la critica d'ogni paese con una serie di pregevoli composizioni, tra le quali emergono le musiche di scena per il Liederspiel Háry János (1926; l'edizione italiana, 1955, si è valsa di un'arguta rielaborazione del testo a opera di C. E. Gadda), l'opera La filanda magiara (1932), le suites orchestrali Sera d'estate (1906), Danze di Marosszék (1930), Danze di Galánta (1933), il Budavári Te Deum (1936), Missa brevis per coro e orchestra (1944), Kádár Kata per contralto e piccola orchestra (1950), la Sinfonia per archi (1961) dedicata ad A. Toscanini, oltre a varî pezzi da camera (quartetti, sonate per diversi strumenti, brani vocali e per pianoforte, musica corale sacra e profana con o senza orchestra), trascrizioni di canti popolari, liriche e composizioni a uso didattico.