ZIYĀ GÖK ALP, Mehmed
Sociologo e poeta turco moderno. Da Diyarbekir, in Anatolia, dove nacque nel 1875, andò a Costantinopoli e si iscrisse alla scuola di veterinaria; attratto dallo studio delle questioni sociali e politiche, fu imprigionato e rimandato a Diyarbekir. Nel 1909 andò a Salonicco come delegato della sua città al congresso del Comitato unione e progresso, e si fece notare per le sue idee tendenti a sollevare il sentimento nazionale dei Turchi e ad unire i popoli dell'impero ottomano intorno all'ideale della comunità statale (ottomanesimo) e della solidarietà religiosa (panislamismo). Egli propagò queste sue idee in scritti e nella scuola: insegnò filosofia e sociologia in una scuola fondata dal suddetto comitato a Salonicco e, dal 1915, nell'università di Costantinopoli. Le teorie sociali, apprese specialmente dalle opere di É. Durkheim, furono da lui applicate allo studio del presente e del passato dei Turchi ed esposte anche in poesie di carattere prevalentemente polemico e didattico, ma non prive di ispirazione poetica (Qïzïl Elma "La Mela rossa", Costantinopoli 1914; Yeṅi Ḥayāt "Vita Nuova", Costantinopoli 1918). Nel 1920 fu esiliato a Malta dagl'Inglesi che avevano occupato Costantinopoli; nel 1921 tornò in Anatolia, si dichiarò favorevole al movimento rivoluzionario e nazionale dei kemalisti e fu messo a capo del Comitato di traduzione e composizione ad Angora. Nel 1923 venne eletto deputato nella seconda Assemblea consultiva nazionale; morì a Costantinopoli il 25 ottobre 1924.
Negli ultimi anni, dopo il crollo della costruzione teorica dell'ottomanesimo e del panislamismo, egli si era orientato verso un più ristretto nazionalismo turco. Le nuove generazioni turche lo considerano come un apostolo del nazionalismo turco; ma le sue idee di riforma furono sopravanzate di molto, nel decennio suceessivo alla sua morte, dall'attuale regime turco. Altre sue opere, oltre a quelle menzionate sopra: Türkleshmek, Islāmlashmaq, Mu‛āşirlashmaq (Turchizzarsi, islamizzarsi, modernizzarsi, Costantinopoli 1914-15); Altïn Ishïq (Luce d'oro, ivi 1923-24); Türkǵülüyün esāslarï (Fondamenti del turchismo, Angora 1923; molto importante); Türk mediniyyeti ta'rīkhi (Storia della civiltà turca, Costantinopoli 1926).
Bibl.: Ṣafvet ‛Urfī, Z. G. A., ecc., Costantinopoli 1923; E. Rossi, Uno scrittore turco contemporaneo: Z. G. A., in Oriente moderno, IV (1924), pp. 574-95; R. Hartmann, Z. G. A.s Grundlagen des türkischen Nationalismus, in Orientalistische Literaturzeitung, 1925, pp. 578-610; J. Deny, Z. G. A., in Revue du Monde Musulman, LXI (1925), pp. 1-41; ‛Alī Nüzhet, G. Z. Alpïn hayatï ve Malta mektuplarï, Costantinopoli 1931; Enver Behnan, Filozof G. A., Angora 1933; numeri speciali di Türk Yurdu, dicembre 1924, e Iş, luglio-ottobre 1934; Ẓiyā ed-Din Fakhrī, Les sociologues turcs. I. Z. Gökalp, Parigi 1935; id., Z. Gökalp. Sa vie et sa sociologie, ivi 1935.