ZES
(Zone economiche speciali) Regioni geografiche nelle quali, per attrarre investimenti stranieri con incentivi doganali e fiscali e con finanziamenti alle attività, vige una legislazione economica differente da quella della nazione alla quale appartengono. Questa istituzione ha avuto particolare rilievo in Cina dove negli anni 1978-79, partite le riforme liberalizzatrici di Deng Xiaoping, il Paese registrò un attivo di bilancia dei pagamenti con i Paesi in via di sviluppo, accompagnato però da un passivo più elevato con quelli sviluppati. Essendo rimaste insufficienti le misure prese per arginare il problema, nel 1979 il governo decise di aprire quattro ZES: due, Shenzhen e Zhuhai, nella provincia del Guandong; due, Shantou e Xiamen, nel Fujian. Esse erano separate da una barriera amministrativa dal resto del territorio nazionale. Nel 1984 questa formula fu estesa a quattordici città costiere e poi a una vasta area allargata a quattro province intorno a Shanghai. L’occasione fu colta soprattutto da imprenditori di Hong Kong e cinesi dei Paesi confinanti, ma inizialmente non diede tutti i risultati sperati.