ZERAVŠAN (Zerafshān; A. T., 84-85)
Fiume dell'Asia centrale russa, lungo 650 km., che nasce da un ghiacciaio situato nella catena dei monti dello Zeravšan all'altitudine di 2632 m. Gli antichi lo dissero Polytimetus. Molto breve è il corso montano di questo fiume, che in poco spazio scende a meno di 1000 m. di altitudine e già prima di Pendžikent è utilizzato per l'irrigazione di alcune risaie. Mantenendo una direzione pressoché costante da est a ovest, lo Zeravšan si avvicina all'Amū-darya, che però non riesce a raggiungere poiché le sue acque si esauriscono a poco a poco per effetto dell'evaporazione e per la continua sottrazione richiesta dalle irrigazioni. Lo Zeravšan, come molti altri corsi d'acqua dell'Asia Centrale, è soggetto a notevoli differenze di portata da un anno all'altro. Così, se la portata è insufficiente, una parte delle coltivazioni deve essere abbandonata, se invece vi è eccesso d'acqua i campi sono inondati e il raccolto è egualmente perduto. Lo Zeravšan irriga non meno di 120 oasi, scaglionate lungo il suo corso, e ultima è la grande oasi di Buchara. I geografi arabi parlano con ammirazione delle opere irrigatorie e delle coltivazioni della valle dello Zeravšan. Oggi i terreni resi fertili dalle sue acque, detti obi o tiramoi hanno un valore di gran lunga superiore ai lalmi o bogari, situati sul pendio dei monti e bagnati dalle acque piovane. A evitare abusi nelle derivazioni è stato creato un corpo speciale di agenti detti arykis-aksakals.