yen
Unità monetaria del Giappone, suddivisa in 100 sen. Il nome dell’unità monetaria giapponese («oggetto rotondo») deriva da quello con cui erano designati i dollari di argento messicani, ampiamente diffusi nel 19° sec. nel Sud-Est asiatico, lungo la costa cinese e in Giappone (➔ anche yuan).
L’emissione di y. ebbe inizio nel 1870 con sistema bimetallico (unità di argento contenente 26,96 g e unità di oro contenente 1,504656 g). Nel 1872 presero a circolare le prime banconote e 10 anni dopo nacque la Banca del Giappone (➔ Bank of Japan). Nel 1897 lo y. fu dichiarato convertibile in oro, con contenuto pari alla metà del dollaro statunitense. Nel 1949 allo y. fu assegnato un valore fisso di 360 per dollaro USA, tasso di cambio che fu mantenuto fino al 1971, quando gli Stati Uniti abbandonarono il sistema di Bretton Woods (➔). Negli anni 1970 le autorità giapponesi, per favorire le esportazioni, perseguirono una politica di sottovalutazione della moneta nazionale. Negli anni 1980 lo y. ha subito violente fluttuazioni, mentre nella prima metà del decennio successivo si è rafforzato nettamente, per poi indebolirsi nella seconda metà per effetto della recessione in atto nel Paese. Nella prima decade del 21° sec., così come all’inizio della seconda, la divisa giapponese è stata caratterizzata nel complesso da una nuova tendenza all’apprezzamento. Lo y. ha una presenza limitata (a fine 2011, circa il 4%) nelle riserve valutarie internazionali.