Seigneur, Yannick
Fino a 20 anni rimase fuori del mondo alpinistico, poi, durante gli studi d'ingegneria a Lione, si avvicinò alla montagna e da lì iniziò una carriera folgorante, fino ad avere al proprio attivo circa 500 nuove ascensioni nelle montagne del Vercors, della Chartreuse, nel gruppo del Monte Bianco e in Himalaya. Partecipò anche a spedizioni nel Sahara e nell'America del Sud. Nel 1966 fu al Nevado Huascarán (Perù, 6768 m), di cui salì la parete Nord insieme a Robert Paragot, Lucien Bérardini, Robert Jacob, Claude Jaccoux, Dominique Leprince-Ringuet e Georges Payot. In seguito si recò in Brasile, dove aprì alcune belle vie nuove. I suoi capolavori furono: dall'8 al 15 febbraio 1967, la prima assoluta e invernale della diretta della Nord dei Dru con Claude Jager, Michel Feuillerade e Jean-Paul Paris; dal 21 al 26 dicembre 1972, la prima ascensione invernale della Cresta integrale di Peutérey, nel Monte Bianco, con Oreste e Arturo Squinobal, Feuillerade, Louis Audoubert e Marc Galy (salita, quest'ultima, a lungo tentata dai migliori alpinisti mondiali). Ma il nome di Seigneur rimane soprattutto legato alla spedizione nazionale francese, diretta da Robert Paragot, sul Pilastro Ovest del Makalu (Nepal, 8481 m). Si trattò di una delle primissime ascensioni a montagne di 8000 m compiute lungo un itinerario dalle caratteristiche decisamente alpine, quindi con difficoltà eccezionali. La vetta fu raggiunta proprio da Seigneur e Bernard Mallet, alla fine di una lotta durissima e di un lungo assedio. In seguito Seigneur salì altri cinque 'ottomila' (K2, Everest, Nanga Parbat, Broad Peak e Gasherbrum II), alcuni senza ossigeno. Tra i suoi libri, À la conquête de l'impossible, 1976.