WOLLASTONITE
. Minerale così chiamato dal nome del chimico inglese W.H. Wollaston; di composizione chimica espressa dalla formula CaSiO3 (metasilicato di calcio); spesso impuro per alluminio, ferro, nagnesio e alcali. La wollastonite cristallizza nel sistema monoclino, classe oloedrica con le costanti cristallografiche: a : b : c = 1,0531 : 1 : 0,9676; β = 84° 30′. Incolora, oppure bianca, gialliccia, rosea, grigia o brunastra, trasparente o traslucida. Si trova in cristalli tabulari o in aggregati fibroso-raggiati o lamellari. Geminati secondo (100). Sfaldatura secondo {100}, {001}, {−101}, {−102}. Frattura irregolare, durezza 4-5, peso specifico 2,8-2,99, lucentezza vitrea. Otticamente negativa, con la seguente orientazione ottica: il piano degli assi ottici è parallelo a (010), e la direzione ng forma un angolo di 30°-32° con l'asse z, nell'angolo acuto β. Indici di rifrazione e birifrangenza (determinati nella wollastonite sintetica): np = 1,616, nm − 1,629, ng = 1,631, ng − np 0,015. Angolo degli assi ottici: 2V = 40°. I valori delle costanti ottiche della wollastonite naturale sono poco diversi da quelli del prodotto artificiale, variando entro limiti assai ristretti. La wollastonite si trova nei calcari che subirono azioni metamorfiche di contatto, e quindi anche negl'inclusi calcari delle rocce eruttive. È accompagnata spesso da calcite, granato, diopside, vesuviana. Non è infrequente nei proietti vulcanici del Vesuvio; si trova interclusa nella lava a Capo di Bove presso Roma, e inoltre in molte località come a Ciclova-Română nel Banato, a Parainen (Pargas) in Finlandia, ecc.