BOWLES, William Lisle
Poeta inglese, nato a King's Sutton (Northamptonshire) il 24 settembre 1762, morto il 7 aprile 1860 a Salisbury. Per il tono sensitivo e pensoso e per l'intimo sentimento della natura fu uno dei precursori dell'età romantica, a cui sopravvisse. Ebbe respiro troppo debole per le composizioni più vaste che pur volle tentare; ma i Fourteen Sonnets (1789), facili e melodiosi sebbene un po' sentimentali, lo fecero salutare come Genius of the sacred fountain of tears; e l'ebbero assai caro il Southey, il Coleridge e il Lamb, sulla cui prima formazione, in giovinezza, esercitò un'influenza non trascurabile (cfr. i Selected Poems from Bowles, Lamb and others, pubblicati nel 1796 dal Coleridge insieme con un saggio sul sonetto e con quattro sonetti proprî). E un secondo momento di celebrità ebbe anche più tardi, quando accompagnò alla sua grande edizione del Pope (10 voll., 1806) un ardito saggio critico, in cui il Pope veniva classificato, sia pure come "il più distinto", fra "i poeti di second'ordine", perché "dalla natura e non dall'arte attinge il vero poeta le sue immagini". Ne sorse una violenta e lunga polemica che divise in due campi tutto il mondo letterario inglese di quel tempo: il B. tenne fermo il suo punto di vista (v. Letters to Byron and Campbell on a question of criticism, 1822), che, se parve dapprima non trovare seguito, fu poi ripreso dal Hazlitt e dai seguaci della nuova critica romantica.
Bibl.: Poetical Works, con una memoria di G. Gilfillan, Edimburgo 1855; cfr. anche il gustoso ritratto del B. che ha tracciato nel suo diario il Moore: Memoirs, Journal a. corresp. of Th. Moore, ed. J. Russell, Londra 1853.