web series <u̯èb sìëriʃ> locuz. sost. ingl., usata in it. al femm
Prodotto audiovisivo seriale distribuito attraverso il web («serie web»). I primi esempi risalgono a metà anni Novanta del 20° sec., ma nel decennio successivo la produzione si è fatta sempre più consistente e varia, soprattutto in ambito angloamericano, grazie alle nuove possibilità offerte dalla banda larga. La produzione per il web riprende dalla televisione i procedimenti seriali, applicandole però una durata molto più breve (ogni segmento dura dai 3 ai 10 minuti, anche se ci sono esperimenti di durata più lunga, quasi televisiva). Rispetto ai prodotti televisivi dei network, le w. s. si differenziano per un’attenzione maggiore a un preciso target di riferimento, (individuabile spesso con individui di sesso maschile tra i 25-40 anni, appassionati di tecnologia). Prevalgono quindi generi come la fantascienza, l’horror, la commedia, anche se il campo è più vasto, e prevedendo pure melodrammi e commedie al femminile. Molto diffusi inoltre i prodotti di animazione, sia in flash animation sia in machinama, una tecnica che prevede l’uso di motori grafici di vari videogame. A livello seriale, i formati possono essere tanto la serie quanto il serial, e i relativi sottoformati (sono presenti anche le web soap). Alcune w. s. si vogliono anche interattive, e si avvalgono dei commenti degli utenti nella loro realizzazione. Le w. s. possono essere: originali e prodotte da major con attori celebri, desiderosi di testare il nuovo mezzo (Tom Hanks con Electric City, Kiefer Sutherland con The Confession, Bryan Singer con H+, Will Ferell col sito Funny or die, Joss Whedon con Dr. Horrible’s Sing along blog); spin off di celebri film, telefilm, videogiochi, e fare parte così di un transmedia storytelling (i web episode di Lost); produzioni originali di una major digitale, come Youtube, Hulu, Yahoo, Machinama; operazioni di marketing, che inglobano narrazione e pubblicità al brand; prodotto di autori indipendenti, che riescono a portare online i loro racconti, spesso con ampio successo (per es. Felicia Day con The Guild). In Italia, l’attenzione per il fenomeno è arrivata con il successo della serie di supereroi Freaks e con Lost in google. I premi Streamy awards e Webby awards sono per le w. s. gli equivalenti di Oscar ed Emmy awards.