VOGHERA (Iria)
Il nome della moderna città, allo sbocco della valle dello Stàffora nell'Oltrepò pavese, sembra derivare attraverso una forma medievale Viqueria da un romano Vicus Iriae, cioè l'antica Iria, centro di origine ligure, nella IX Regione augustea.
È indicata nell'Itinerarium Antonini a X miglia a N di Dertona (Tortona), lungo la via Postumia, e in iscrizioni di Aquileia e Dertona appare il nome completo colonia Forum Iulii Iriensium. Plinio (Nat. hist., iii, 44) la nomina fra i nobilia oppida della regione; Iria appare citata anche da Tolomeo (iii, 1) e nella Tabula Peutingeriana, dove si trova anche il vicino fiume Otubria non identificabile. Forse la colonia risale ad Augusto; con la decadenza dell'Impero si ridusse a vicus.
L'antica Iria corrisponde a un dipresso alla moderna città, ma la topografia del centro romano non è stata sinora accertata, sia per la mancanza di tracce di reticolato, sia perché i pochi avanzi antichi si sono sempre rinvenuti a profondità assai notevoli a causa delle alluvioni del Po che nei secoli hanno modificato il terreno.
Scarsi sono i resti appartenenti ad edifici urbani (un mosaico sotto la moderna via Emilia, resti di colonne in piazza Duomo, ecc.), mentre piuttosto numerosi sono i corredi funerarî provenienti da varie zone, ma soprattutto dalla necropoli della fornace Servetti, che ha dato molte tombe di vario tipo ed epoca, anche di età preromana. Poco ad oriente di V. sono ben conservati i resti delle testate e di un pilone del ponte romano sul torrente Stàffora, su cui passava l'antica via Postumia.
Una piccola collezione archeologica locale si conserva presso la Biblioteca Civica.
Bibl.: G. Monaco, La collezione archeologica della Biblioteca Civica di Voghera, in Ticinum, 1939; N. Degrassi, in Not. Scavi, 1946, p. 26 ss.