FOA, Vittorio
Sindacalista e uomo politico, nato a Torino il 18 settembre 1910 da famiglia ebraica. A Torino frequenta il liceo D'Azeglio, avendo come professore A. Monti, e si laurea in giurisprudenza. Aderisce all'antifascismo militando nei gruppi di Giustizia e Libertà. Nel 1935 viene arrestato, poi condannato dal Tribunale speciale a 15 anni di carcere. Liberato nell'agosto del 1943, diviene membro del Comitato di liberazione nazionale Alta Italia per il Partito d'azione. Opera nella guerra di resistenza a Torino e Milano. Dopo la liberazione, è tra i massimi dirigenti del Partito d'azione, per il quale viene eletto all'Assemblea costituente.
All'esaurirsi dell'esperienza azionista, nel 1947, entra nel Partito socialista e, l'anno seguente, inizia a lavorare come sindacalista nella CGIL, della quale nel 1949 diviene vicesegretario e responsabile del centro studi. Nel 1955 è nominato segretario della Federazione Italiana Operai Metalmeccanici (FIOM), e nel 1957 è eletto segretario nazionale della CGIL. È nel contempo deputato per diverse legislature, prima nelle file del Partito socialista italiano, poi, dopo la scissione del 1964, del Partito socialista italiano di unità proletaria, fino alle elezioni del 1968 quando decide di non ricandidarsi, anticipando la decisione che sarà presa dalle tre confederazioni sindacali circa l'incompatibilità tra carica sindacale e parlamentare. In quegli anni è tra i maggiori fautori dell'unità sindacale, propugnando una più incisiva posizione della propria organizzazione su tale terreno. Nel 1970 chiede di venire pensionato dalla propria organizzazione per dedicarsi allo studio e alla ricerca. Nel 1972, dopo la sconfitta del PSIUP alle elezioni politiche, è tra i fondatori del Partito di unità proletaria. Alla fine degli anni Settanta e per tutta la prima metà degli anni Ottanta si ritira dalla vita politica attiva, dedicandosi esclusivamente agli studi e all'insegnamento universitario di Storia del movimento operaio. Dal 1984 al 1987 dirige l'Istituto di ricerca economico-sociale della CGIL. Nel 1987 viene eletto al Senato nel gruppo della Sinistra indipendente ed è tra i promotori del rinnovamento politico e culturale della sinistra in genere e del Partito comunista in particolare. Nel febbraio del 1991 aderisce al neonato Partito democratico della sinistra, pur avendo sostenuto, in contrasto con quel partito, l'ineluttabilità dell'intervento armato nel Golfo contro l'῾Irāq.
F. è da molti anni uno degli esponenti di maggior spicco della sinistra italiana: ha influenzato molti esponenti politici e molti gruppi della sinistra, senza tuttavia mai dar vita a una corrente politica organizzata. In F. la formulazione di nuove proposte si è accompagnata sempre a una forte tensione morale, unita a una viva attenzione ai problemi della libertà e della giustizia sociale.
Tra i suoi scritti si segnalano: La crisi della Resistenza prima della Liberazione, in Il Ponte, 11-12 (1946); Sindacati e lotte sociali, in Storia d'Italia (1973); Sindacati e lotte operaie (1975); Per una storia del movimento operaio (1980); Riprendere tempo. Un dialogo con postilla, in collab. con P. Mercenaro (1982); La cultura della CGIL (1984); La Gerusalemme rimandata (1985); La torre e il cavallo. Riflessioni sulla vita (1991).
Bibl.: G. De Luna, Storia del Partito d'Azione, Milano 1982; S. Turone, Storia del sindacato in Italia dal 1943 ad oggi, Roma-Bari 1988.