FEDELI, Vito
Nacque a Foligno (prov. Perugia) il 19 giugno 1866 da Domenico, costruttore d'organi e da Carolina Ceccaroni. Ricevute le prime nozioni musicali dal padre, continuò da autodidatta lo studio del pianoforte e dell'organo e ad undici anni era già organista nella chiesa della sua parrocchia. Successivamente si recò a Roma per studiare composizione sotto la guida dei maestri A. Leonardi ed E. Terziani.
Nel 1894 ebbe inizio la sua attività didattica: insegnò prima nella scuola musicale di Castelfranco Veneto; poi, a partire dal 1897, fu direttore e insegnante d'armonia nell'istituto provinciale di Reggio Calabria; infine, dopo aver vinto il concorso per direttore della banda civica di Novara nel 1901, fu dal 1904 direttore e insegnante d'armonia, contrappunto, storia ed estetica musicale nell'istituto civico "Brera" di questa città, del quale riordinò e catalogò inoltre la biblioteca, ricca di 3.500 opere.
Oltre l'affività didattica e concertistica il F. svolse anche quella di compositore. S'interessò al teatro per un breve periodo e scrisse le opere: Ivanhoe su libretto di E. Golisciani, mai eseguita; La Vergine della montagna, opera seria in due atti, su libretto di F. S. Moretti, eseguita per la prima volta al teatro Garibaldi di Reggio Calabria il 6 sett. 1897; infine Varsavia, opera seria in un atto unico su libretto di V. Carrera e V. Fleres, eseguita al teatro Quirino di Roma il 15 dic. 1900.
Per quanto riguarda la musica sacra il F. scrisse cinque messe a cappella e una messa a 4 voci ineguali, eseguita a Roma nel 1893 alla presenza della famiglia reale, per la commemorazione di Vittorio Emanuele II presso la chiesa del Sudario. Insieme con le composizioni per voci sole, scrisse alcune messe con organo e orchestra, tra le quali anche una Messa solenne ambrosiana a due cori e due organi, eseguita per la prima volta a Milano l'8 sett. 1926 e poi ripetuta più volte nelle maggiori solennità. Tra le musiche profane si ricordano una Cantata patriottica per coro e orchestra eseguita al teatro Coccia di Novara nel 1905, musica per organo, cori, musica vocale da camera, un preludio sinfonico ed altri pezzi per orchestra e per soli archi.
Appassionato studioso di musicologia, pubblicò numerosi articoli e monografle nella Gazzetta musicale di Milano, in Ars et labor, nella Rivista musicale italiana, in Sammelbände e in Zeitschrift der Internationalen Musikgesellschaft.
Tra gli articoli pubblicati sono da ricordare per valore e varietà degli argomenti: La riforma della partitura d'orchestra, Dal cavallier Ergasto alla Molinarella (sul ritrovamento, nella biblioteca dell'istituto "Brera", del primo atto del Cavallier Ergasto, opera comica del XVIII sec. che presenta somiglianze con La Molinarella di Piccinni, in Rivista musicale italiana, XVIII [1911], p. 357); Diario del perfetto congressista (steso durante il 1º Congresso internazionale di musica a Londra e pubblicato ibid., p. 601), Zampogne calabresi (d'argomento etno-musicologico, pubblicato in Sammelbände der Internationalen Musikgesellschaft, XIII [1912], 3, pp. 433-441); L'insegnamento della composizione negli istituti musicali (un progetto di riforma didattica, presentato al congresso di Londra, la cui recensione si trova in Rivista musicale italiana, XIX [1912], p. 203), La musicalità di Dante (ibid., XXVIII [1921], p. 557).
Il quadro della personalità eclettica dei F. si completa con cicli di pubbliche conferenze storico-estetiche tenute nell'istituto musicale e nell'università di Novara. Prese attiva parte a diversi congressi musicali: si recò infatti a Milano nel 1908, a Vienna nel 1909, a Roma nel 1911, a Londra nello stesso anno e a Torino nel 1921, ove lesse per incarico del comitato ordinatore la prolusione La cultura musicale in Italia, pubblicata dai fratelli Bocca (Vercelli 1925).
Membro della giuria del concorso internazionale di Parigi nel 1900, fu insignito dal governo francese della decorazione della palma d'Accademia (riportato in Annuario dei musicisti [Roma 1913, I, p. 60]).
In collaborazione con G. F. Ghedini, F. Napolitano e F. Vatielli il F. compilò la Piccola antologia settecentesca, una raccolta di arie e duetti, inediti e rari, scelti da Andrea Della Corte, in relazione al suo studio su L'opera comica italiana del '700 (Bari 1923). Infine pubblicò in Istituzioni e monumenti dell'arte musicale italiana, III (Milano 1933), il saggio Le cappelle musicali di Novara riguardante il materiale reperito negli archivi della chiesa di S. Gaudenzio e del duomo di Novara, dal secolo XVI sino ai primordi del sec. XIX. Il F. vi esponeva e illustrava l'attività artistica delle due cappelle novaresi, fino ad allora quasi interamente sconosciuta, considerandola non inferiore a quella delle principali città italiane, e proponendo di richiamare alla pratica le migliori composizioni di quell'ampio periodo storico.
All'interno di quella gigantesca opera, con cui vennero a porsi la radici della storia musicale italiana, anche l'apporto del F. si distinse per serietà e rigore scientifico, tanto che nel 1928 la Società storica novarese gli attribuì il premio Morandi.
Il F. si spense a Novara il 23 giugno 1933.
Compositore ormai dimenticato, dette interessanti contributi negli studi musicologici e svolse un'importante attività come direttore e docente.
Fonti e Bibl.: Necr., in Corriere della sera, 24 giugno 1933; Annuario dei musicisti, Roma 1913, I, p. 60; R. de Rensis, I monumenti della musica italiana, in Giornale d'Italia, 26 sett. 1933; G. Berutto, Il Piemonte e la musica, 1800-1984, Torino 1984, pp. 85 ss.; C. Schmidl, Diz. univ. dei musicisti, I, p. 528 e SUppl., p. 293; A. De Angelis, Diz. dei musicisti, Roma 1928, pp. 201 s.; U. Manferrari, Diz. universale delle opere melodrammatiche, I, p. 370; A. Della Corte-G. M. Gatti, Diz. di musica, p. 189; Encyclopédie de la musique Fasquelle, II, Paris 1959, p. 38; Enc. della musica Ricordi, II, p. 175; Encicl. della musica Rizzoli-Ricordi, II, p. 445; La musica. Diz., I, p. 638; Diz. encicl. della musica e dei musicisti. Le biografle, II, p. 720.