vitiligine
Malattia caratterizzata da aree cutanee acromiche, da zone cioè in cui manca del tutto la fisiologica colorazione dovuta al pigmento, la melanina, contenuto nei melanociti. L’eziologia è sconosciuta, ma la frequente associazione con diabete mellito, anemia perniciosa, malattia di Addison e distiroidismi, ha portato a formulare un’ipotesi di origine autoimmune e neurochimica. Sebbene sia una patologia acquisita, a volte ha un carattere familiare; può insorgere in seguito a un trauma fisico, psichico o a un’ustione solare. Le zone depigmentate sono spesso simmetriche, localizzate prevalentemente al volto, ai gomiti, alle ginocchia, alle mani, ai piedi e alla regione genitale e sono inclini alle ustioni, quindi necessitano l’uso di indumenti protettivi e di creme con fattore di protezione solare elevato. La terapia è a scopo estetico. Possono essere utilizzati corticosteroidi topici o può essere stimolata la produzione di pigmento mediante fototerapia o psoralenici orali.
→ Diabete