GUERRINI, Virginia
Nacque a Brescia il 20 febbr. 1871 da Paolo e da Rosa Delpani. Avviata giovanissima allo studio del canto, probabilmente presso il conservatorio di Milano, debuttò il 26 ott. 1889 al teatro Garibaldi di Treviso nella parte di Elsa nel Lohengrin di R. Wagner.
Secondo quanto riferito nella critica dello spettacolo sulla Gazzetta musicale di Milano (3 nov. 1889, p. 715), la sua prima esperienza pubblica fu del tutto positiva e la G. contribuì al successo dello spettacolo. Dotata di una bella voce di mezzosoprano, fu lodata in particolare per l'intelligenza interpretativa e ammirata per le ottime doti vocali, nonostante una scarsa naturalezza sul piano scenico, dovuta all'inesperienza, che già nelle repliche successive la G. seppe rapidamente correggere.
Ancora agli esordi della carriera, la G. cambiò registro, passando a ruoli di contralto. Il 20 genn. 1890 cantò al teatro Comunale di Trieste ne La Gioconda di A. Ponchielli nel ruolo di Laura, riscuotendo numerosi consensi, anche se le fu imputato di non saper ancora adoperare la voce in tutta l'efficacia espressiva (Gazzetta musicale di Milano, 26 genn. 1890, p. 66). In quell'anno, sempre nella parte di Laura e poi in quella di Adalgisa nella Norma di V. Bellini, apparve al teatro Dal Verme di Milano.
Divenuta in breve tempo un personaggio di primo piano, grazie alle spiccate doti vocali, nella stagione 1890-91 fu scritturata al Liceu di Barcellona, ove apparve quale Ortruda nel Lohengrin; quindi al teatro Regio di Torino, ove cantò in Asrael di A. Franchetti (28 dic. 1890), La bella fanciulla di Perth di G. Bizet (24 genn. 1891), Cavalleria rusticana di P. Mascagni (Lola; 12 febbr. 1891); in Russia, dove si esibì al teatro Korš di Mosca, e al teatro Grande di Brescia, dove si distinse ancora come Ortruda nel Lohengrin.
Nella stagione 1891-92 la G. fu scritturata dal teatro alla Scala di Milano. La prima opera cui prese parte fu la Norma, andata in scena il 5 genn. 1892.
L'interpretazione della G., nel ruolo di Adalgisa, fu giudicata "imponente" sia per la sua voce, che a volte sembrava trattenere a stento entro i limiti della parte, sia per il senso del tragico, talora troppo accentuato. Il 20 gennaio di quello stesso anno, sempre per la stagione scaligera, prese parte al primo allestimento assoluto della Wally di A. Catalani, nel breve ruolo di Afra. Sempre alla Scala, la G. fu quindi impegnata nell'Otello di G. Verdi (Emilia; 15 febbr. 1892), Il figliuol prodigo di Ponchielli (Nefte; 31 marzo 1892), Cristoforo Colombo di Franchetti (Anacoana; 26 dic. 1892).
Già dai primi numeri del gennaio 1893, la Gazzetta musicale di Milano aveva annunciato quello che sarebbe stato l'evento musicale dell'anno: il Falstaff di Verdi. L'allestimento dell'opera fu seguito passo passo da quasi tutti i periodici del tempo: fu ancora Verdi a scegliere personalmente i suoi interpreti, tra cui la Guerrini. La prima assoluta dell'opera andò in scena alla Scala il 9 febbr. 1893 con esito definito addirittura esaltante. In questo primo allestimento la G. ebbe la parte di Meg, ma in successive riprese dell'opera, avvenute in quello stesso anno a Genova (teatro Carlo Felice, 11 aprile), Roma (teatro dell'Opera, 15 aprile), Trieste, Vienna e Berlino, interpretò il ruolo di Quickly. Tornata di nuovo a Milano per la chiusura della stagione alla Scala, cantò nella ripresa del Cristoforo Colombo (3 maggio 1893), questa volta nei panni di Iguamota.
Nella stagione 1893-94 iniziò le sue numerose tournées europee e d'Oltreoceano che durarono diversi anni, consentendole solo fugaci apparizioni in Italia. La sua prima tappa fu il S. Carlos di Lisbona, dove affrontò per la prima volta l'Orfeo di Chr.W. Gluck e La favorita di G. Donizetti; nell'estate 1894 si fece apprezzare a Rio de Janeiro, mentre nel 1894-95 si recò a San Pietroburgo.
Nell'estate 1895 ebbe inizio la serie delle sue scritture al teatro de la Opera di Buenos Aires. Il corrispondente della Gazzetta musicale di Milano (che si firma Argentino), nei suoi articoli non tralascia di descrivere con dovizia di particolari ogni opera alla quale partecipino compagnie italiane. La G. andò in scena l'8 giugno 1895 nel Lohengrin; quindi, sempre nell'estate, ne LaGioconda, molto apprezzata nel ruolo ormai familiare di Laura. A quest'opera seguì la rappresentazione del Falstaff (Quickly), giudicato eccezionale anche grazie alle affiatatissime interpreti, e del Tannhäuser di Wagner (15 agosto).
Il 1896 trova la G. di nuovo in Italia, dove si esibì, per la stagione autunnale, al teatro S. Carlo di Napoli in un nuovo allestimento del Cristoforo Colombo di Franchetti (26 dicembre). Il 7 ag. 1898, sempre nello stesso teatro, la G. fu Maddalena ne I maestri cantori di Norimberga di Wagner.
Nel 1899 tornò ancora a esibirsi in Spagna; il 23 novembre andò in scena al teatro Real di Madrid, ancora una volta ne LaGioconda: la sua interpretazione sollevò l'ovazione generale del pubblico che chiese il bis a scena aperta. L'inizio del nuovo secolo vide la G. ancora una volta a Buenos Aires, dove si trattenne fino al 1903, sempre nel teatro de la Opera. Il nome della G. figura in tutte le stagioni operistiche: nella primavera del 1900 prese parte a un poco fortunato allestimento dell'Aida di Verdi, dove fu l'unica a ricevere commenti positivi. Nelle successive stagioni emerse soprattutto ne Il profeta di J. Meyerbeer e in Sansone e Dalila di C. Saint-Saëns, dove ebbe la parte della protagonista.
Dopo alcune stagioni forse in Spagna, fu tra le interpreti dell'Aida (Amneris) andata in scena con grande successo alla Scala di Milano (19 dic. 1904), e della Wally (5 febbr. 1905), sempre alla Scala. Nel marzo dello stesso anno si esibì al teatro dell'Opera di Roma in Sansone e Dalila di Saint-Saëns e in Adriana Lecouvreur di F. Cilea (sostituendo Elisa Bruno nella parte della principessa di Buillon); sempre a Roma, la sera del 4 maggio 1905, la G. concluse la stagione dell'Opera con Guglielmo Ratcliff di Mascagni (Margherita).
Il periodo che va dal 1905 al 1913 rimane lacunoso, e scarsamente documentato è il ritorno della G. a Madrid, dove avrebbe trascorso, con ogni probabilità, questo lasso di tempo. Notizia certa è invece quella che riguarda la sua partecipazione alla Messa da requiem di Verdi, diretta il 12 ott. 1913 da A. Toscanini alla Scala di Milano e che ebbe un successo grandioso. Sempre alla Scala la G. interpretò nuovamente Quickly nel Falstaff andato in scena il 20 nov. 1914.
Fino al 1921 la G. proseguì la carriera in Italia, ma ancora in quell'anno volle ripresentarsi a Madrid con Aida e La Gioconda. Abbandonò le scene nel 1925, dopo essere apparsa al S. Carlo di Napoli ancora nel Falstaff (10 marzo). Si stabilì quindi a Brescia, dove aprì una scuola di canto.
La G. morì a Brescia il 26 febbr. 1948.
La sua voce fu, per molti aspetti, eccezionale: oltre a un timbro pieno e smagliante, possedeva un volume formidabile (specie nel grave) e un registro acuto talmente esteso che nel 1897, a Buenos Aires, poté interpretare il ruolo di donna Anna nel Don Giovanni di W.A. Mozart. Un'eccellente emissione le assicurava morbidezza e agilità; preferì comunque personaggi che, come Dalila e Amneris, le consentivano di sfoggiare un canto spiegato, in un certo senso consono alla sua figura scenica, decisamente opulenta dopo i primi anni di carriera. Rimangono alcuni suoi dischi molto pregevoli, specie sotto il profilo stilistico, che la vedono impegnata in brani della Norma di Bellini (per la discografia cfr. Le grandi voci, col. 359).
Fonti e Bibl.: Gazzetta musicale di Milano, 17 nov. 1889, p. 748; 10 genn. 1892, p. 24; 17 genn. 1892, p. 40; 24 genn. 1892, p. 53; 31 genn. 1892, p. 72; 14 febbr. 1892, p. 104; 21 febbr. 1892, p. 121; 3 apr. 1892, p. 214; 17 apr. 1892, p. 250; 1° genn. 1893, p. 3; 22 genn. 1893, p. 50; 5 febbr. 1893, p. 94; 12 febbr. 1893, p. 111; 26 febbr. 1893, p. 143; 9 apr. 1893, p. 250; 16 apr. 1893, p. 270; 7 luglio 1895, p. 467; 11 ag. 1895, p. 547; 8 sett. 1895, p. 611; 22 luglio 1897, p. 427; 1° sett. 1898, p. 510; 30 nov. 1899, p. 596; 12 apr. 1900, p. 217; 7 giugno 1900, p. 321; 16 ag. 1900, p. 444; P. Cambiasi, La Scala…, Milano 1906, pp. 11-14, 16, 41-43; F. Armani - G. Bascapé, La Scala…, Milano 1951, p. 100; F. De Filippis - R. Arnese, Cronache del teatro di S. Carlo, I, Napoli 1961, p. 93; V. Levi - G. Botteri - I. Bremini, Il Comunale di Trieste, Udine 1962, pp. 227-232; C. Gatti, Il teatro alla Scala nella storia e nell'arte (1778-1963), Milano 1964, I, pp. 169, 171 s., 176 s., 181, 228, 253; II, Cronologia, a cura di G. Tintori, ibid. 1964, pp. 63 s., 68, 72; Le grandi voci, a cura di R. Celletti, Roma 1964, coll. 358 s.; Storia del teatro Regio di Torino, V, M.-Th. Bouquet - V. Gualerzi - A. Testa, Cronologie, a cura di A. Basso, Torino 1988, pp. 133, 140, 148, 197, 240, 268, 272; Diz. encicl. univ. della musica e dei musicisti, Le biografie, III, p. 356.